‘118', Cassano: “In Puglia è emergenza anche per la medicina delle emergenze”

Il consigliere incontra una delegazione del 118

martedì 15 gennaio 2013

Agenzia nr. 98 del 14/01/2013
» Sanità
‘118', Cassano: “In Puglia è emergenza anche per la medicina delle emergenze”

Il vicecapogruppo PdL in Consiglio regionale, Massimo Cassano ha diffuso la seguente dichiarazione:

“E' emergenza per la medicina delle emergenze affidata al servizio del 118. Questo pomeriggio ho incontrato una delegazioni di medici e di personale adibito ai soccorsi in Puglia e in particolare in provincia di Bari. Si tratta di una protesta sacrosanta da parte di soccorritori costretti a prestare la propria fondamentale opera al servizio della comunità in condizioni di forte sacrificio e precarietà.

 Le Asl stanno utilizzando in maniera inappropriata le risorse e appaiono sempre più incapaci di tutelare sia cittadini quanto medici, infermieri e soccorritori. Oltretutto l'assessore regionale alla sanità, Ettore Attolini, e con lui i manager delle Asl e delle aziende ospedaliere, fingono di non comprendere come in seguito ad uno scriteriato piano di rientro e di riordino, il servizio del ‘118’ appare uno dei pochi superstiti a garantire continuità assistenziale con il territorio.

Ed invece si è costretti, per esempio, ad assistere ad un progetto per l’assistenza ai pazienti con infarto acuto del miocardio – progetto Ima – senza un’adeguata disponibilità di personale, esponendo così i pazienti ‘a rischi per la salute’ e il 118, già in cronica carenza di personale, a rischio di tilt. Molte delle postazioni non hanno infermieri in turno indispensabili per garantire il trattamento di questi pazienti. Inoltre, non è stata prevista alcuna sostituzione per l’equipaggio 118 impegnato nel trasporto secondario per garantire il servizio istituzionale ordinario per i casi di emergenza.

E' il caso di dire: giù le mani dalla medicina delle emergenze-urgenze e indagini su sperperi e abusi. Non si può continuare ad affidare tale assistenza a personale precario che da anni attende di essere stabilizzato e nel frattempo agisce sotto il peso di un'attività che non conosce turni di riposo, tra altro espressamente previsti dalla legge. Personale costretto a spostarsi a bordo di mezzi non adeguati, di ambulanze fuorilegge perché senza infermieri a bordo.

Tutto questo con il ‘silenzio assenso’ delle Asl e della Regione. Ripetiamo: c’è qualcosa di peggio di una sanità ai minimi termini, qual è quella pugliese, e le condizioni in cui operano al ‘118’ ne sono la dimostrazione”.

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