Esasperati, spaventati, stanchi. Sono i medici del «118»

Ieri in delegazione si sono recati alla sede del consiglio regionale pugliese

martedì 15 gennaio 2013





BARI - Esasperati, spaventati, stanchi. Sono i medici del «118», quelli in prima linea per le emergenze urgenze in sanità che ieri in delegazione si sono recati alla sede del consiglio regionale pugliese, lato Pdl. Storie, una dietro l’altra. Tante le questioni che assillano questi medici in prima linea. C’è quella delle ambulanze che dovrebbero avere a bordo anche due infermieri e un soccorritore e che invece in Puglia spesso sono a tutti gli effetti «fuori» dalle linee guida previste in materia. Poi tutto si aggrava se si considera che tra il personale, molti sono anche precari, con contratto a tempo. Cento medici solo nella provincia capoluogo e nonostante la legge del 31 marzo 2012 abbia sanato almeno il 50% di tali posizioni. E sempre a rischio di essere - dicono - «sballottati chissà dove, ma sarebbe il male peggiore, o di vedersi scavalcati in graduatoria da chi ha poca, pochissima esperienza nella medicina delle emergenze». Il problema è che dalla Regione ancora non arriva la mappa delle «zone carenti», che prevederebbe la redistribuzione del personale. 


Allora protesta ad oltranza, ma senza dimenticare il dovere che in questi casi viene necessariamente sempre prima.

rob.calp.

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