La vertenza: Quegli operatori del 118 pagati con i buoni pasto

LA Gazzetta del Mezzogiorno, pag 40 (edizione Bari)

sabato 12 gennaio 2013

La Fimmg esprime solidarietà ai volontari, autisti e infermieri del118 che in questi giorni protestano per le loro condizioni di lavoro le­ gato caratterizzato dalla precarietà.

Si tratta di un servizio essenziale, quello dell'Emergenza Territoriale, fondamentale per garantire ai cittadini pugliesi il diritto alla salu­ te che necessita di personale qualificato per svolgere questo compito importante. «Non si può pensare di garantire questo fondamenta­ le servizio in maniera non strutturata e non stabile, consentendo ad esempio l'intervento di operatori, come i volontari, pagati con buoni pasto o con prestazioni occasionaili.

Il sindacato insiste: "Ancora una volta, il no stro Sistema Sanitario si regge sulla buona volontà degli operatori, ma tutto ciò non basta! Serve un servizio ben organizzato e le carenze dell'organizzazione non possono ricadere sugli operatori sanitari, pena il rischio che il servizio non sla garantito in maniera efficiente ed efficace.

E' il caso degli infermieri!  Molte delle postazioni del 118 sono carenti di infermieri. Ciononostante, le ASL autorizzano turni di lavoro "costringendo" i medici ad operare senza l'essenziale ed indispensabile apporto degli infermieri. Come è facilmente intuibile, è a rischio l'efficacia della prestazione in quanto gli interventi richiesti prevedono, anche sulla base dei protocolli ministeriali, la presenza sia del medico che dell'infermiere". La Fimmg non ritiene corretto che «deficienze di carattere organizzativo siano scaricate sui medici, che per codice deontologico e per formazione non si tirano indietro difronte ad interventi che spesso possono salvare la vita di un cittadino».

La Fimmg ed i medici hanno più volte fatto presente questo problema invitando le autori­tà ad intervenire, «Molti medici si sono addirit­tura rivolti alla magistratura denunciando la carenza del personale infermieristico nel tur­no di lavoro loro assegnato.

Ciononostante, nulla e cambiato!»




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