La Asl non riversi su altri la responsabilità per i ritardi per l'avvio delle vaccinazioni
La campagna vaccinale non parte ancora, ma non per colpa dei medici !
lunedì 22 ottobre 2012

Comunicato stampa
LA ASL NON RIVERSI SU ALTRI LA RESPONSABILITA’ PER I RITARDI NELL’AVVIO DELLE VACCINAZIONI
I medici di famiglia attendono con ansia di avviare la campagna vaccinale e, fin dal 30 giugno, hanno comunicato alla ASL BA i nominativi dei soggetti a rischio da sottoporre a vaccinazione e hanno chiesto di avviare la campagna informativa sull’opportunità dell’uso del vaccino.
Le notizie apparse sulla stampa, relative a presunti ostacoli frapposti dai medici all’avvio della campagna vaccinale non hanno alcun fondamento. I medici di famiglia non hanno mai chiesto compensi ulteriori per attività previste dal loro contratto di lavoro. Anzi, una tempestiva e completa vaccinazione dei soggetti a rischio è nell’interesse degli stessi medici e del Sistema Sanitario poiché essa contribuisce a ridurre le malattie infettive, i giorni di assenza dal lavoro, l’accesso agli ambulatori con rischio di contagio ad altri soggetti e limita il ricorso ai farmaci e all’ospedalizzazione. Per questa ragione, da anni la Puglia è ai vertici sull’intero territorio nazionale per il numero di vaccinati rispetto ai soggetti a rischio. Precisamente da quando le vaccinazioni si effettuano presso gli studi dei medici di famiglia, modalità operativa che ha cancellato le indecenti code presso gli Ambulatori della ASL, dove anziani e soggetti fragili erano costretti ad attendere, anche per strada, pur di farsi vaccinare.
La discussione sull’ipotesi di progetto era stata avviata solo per contribuire, pur non avendo i medici di medicina generale alcun obbligo in tal senso, a fare fronte al deficit informativo della ASL che deve inviare al Ministero i dati sul tipo di vaccino effettato. Tale dato non è contrattualmente raccolto dai medici di famiglia e che, per farlo, devono impegnare in straordinario i propri collaboratori di studio. Invece, dalla stampa, sembra che la campagna vaccinale non parta perché i medici hanno avanzato richieste di compensi ulteriori per sé e non per svolgere attività che non spettano ai medici di famiglia e invece toccano all’Azienda.
Se la campagna ad oggi non è ancora partita è perché la ASL non ha ancora reso disponibili i vaccini così come richiesto sin dal 30 giugno dai medici di famiglia.
A questo punto la FIMMG ritiene che la ASL debba ottemperare ai suoi obblighi verso il Ministero con il suo personale e la invita a mettere in atto tutte le strategie di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale.
22 ottobre 2012
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