Assistenza domiciliare, così la rete in Puglia

il ministero: dati migliorati ma non basta. l «casi» Barí e Bat. Assegnati 78 milioni di fondi europei

giovedì 09 maggio 2013


NICOLA PEPE (Gazzetta del Mezzogiorno)

• BARI. Nella cosiddetta «griglia Lea» predisposta dal Ministero, che analizza i livelli essenziali di assistenza, i) dato sta migliorando ma resta ancora sotto la soglia prevista. L'assistenza, domiciliare (Mi) in Puglia registra un 20% in più nell'ultimo biennio - grazie anche ai risparmi della ch iusura dei 22 ospedali -ma non basta per raggiungere il minimo previsto dai nuovi obiettivi: il 3,5% rispetto all'attuale 2,2% (era l'I ,8% nel 2010). Mentre l'assessore alla Salute, Elena Gentile, confermala linea dura sul risparmio della spesa farmaceutica (la Puglia registra 4 punti in più rispetto al nuovo tetto, in soldoni 280 milioni di euro da rimodttlare) adottando il cosiddetto «tetto di spesa intelligente» da assegnare a ciascuno dei 4mila medici prescrittori (tra medici dì famiglia e pediatri), la regione è destinataria di 78 milioni di euro di fondi euripei per il miglioramento delle performance sull'assistenza dom tediare grazie alle risorse del «Pac» per anziani.

Di questi soldi, 31 milioni di euro saranno ripartiti tra í cosiddetti «ambiti territoriali sociali» che vedranno i comuni capofila di progetti di assistenza socio sanitaria d'intesa con i rispettivi distretti socio sanitari. Per questo, nei prossimi sei mesi, dovranno essere sottoscritti appositi accordi di programma comuni-Asl dopo la pubblicazione delle linee guida ministeriali attese nei prossimi giorni. Gli enti locali garantiranno gli interventi socio sanitari (ad esempio con l'intervento di operatori socio sanitari) mentre alle MI toccherà la parte squisitamente sanitaria (infermieri, assistenza medica, ecc).

Nel frattempo, la Regione deve fare i conti con la spesa farmaceutica che, pur avendo registrato una sensibile contrazione nell'ultimo biennio. continua a restare al di sopra dei limiti previsti dalle nuove norme finanziarie nazionali. Una parte dei 280 milioni di «gap» che separano la nostra regione dai limiti consentiti (tra spesa territoriale, distribuzione diretta dei farmaci e distribuzione in nome e per conto), una fetta riguarda proprio la cosiddetta farmaceutica territoriale su cui la Regione intende mettere a regime al più presto nuove regole sull'appropriatezza prescrittiva.

La finalità è proprio dirottare una parte dei fondi eccedenti la spesa farmaceutica all'assistenza domiciliare integrata per la quale la Puglia spende circa 35-38 milioni di aut.() all'anno. A tale forma di assistenza si associa l'Adp (assistenza domiciliare programmata) svolta dai medici di base: in base a una proiezione dei primi 3 mesi di quest'anno, tale voce comporta un costo di circa 18 milioni di curo animi.

Intanto, l'analisi dei dati aggiornati sull'«Adi», se da un lato evidenzia miglioramenti, dall'altro mette in luce situazioni critiche in alcune realtà come Bari e la Bat dove la percentuale non supera il 2%. La Puglia tratta complessivamente 21.482 casi (dato 2012) rispetto ai 17.185 del 2010. Brindisi. rispetto a un indicatore superiore al 3,22 del 2010, ha chiuso il 2012 al 2,92. Taranto è salito di due terzi di punto passando da 2,22 a 2,88, mezzo punto per Lecco che passa da 1,64 a 2,16. Bene e «stazionaria» Foggia con oltre il 3% mentre la maglia nera va alla Bat che è migliorata di poco passando dall'1,64% all'I .79 % e a Bari che da un ingiustificabile 0.69% del. 2010 ha «raddoppiato» il dato raggiungendo 1'1,35% nel 2012. Cifre che negli obiettivi di convergenza 2013-2015 dovranno essere necessariamente corrette utilizzando anche - e non solo - i fondi di coesione territoriale.

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