I medici vanno in ferie e i pronto soccorso sono presi d’assalto “Troppi codici verdi”

Pentassuglia: Così non va, a settembre porterò in giunta la modifica del servizio di emergenza

martedì 12 agosto 2014

ANTONELLO CASSANO  Repubblica Bari

Aumento di pazienti, carenze di personale e reparti chiusi. Un'altra estate bollente per i pronto soccorso baresi alle prese, ormai come ogni estate, con carichi di lavoro impressionanti: +15 per cento di presenze al Policlinico che ha accolto 10mila pazienti in meno di due mesi, 2mila accessi in più al reparto del San Paolo, organici ridotti al Di Venere. In questi giorni il sistema di emergenza-urgenza della città è costretto agli straordinari. È quanto conferma anche la centrale operativa del 118 di Bari: «La situazione è incandescente a causa di carenza di posti letto e del numero esuberante di pazienti che dobbiamo gestire con risorse umane che scarseggiano – riferisce un medico della centrale – anche perché molti colleghi sono in ferie o in malattia. A tutto questo bisogna aggiungere il bacino di utenza degli ambulatori, chiusi in questo periodo, che si riversa sui pronto soccorso. Alla fine il carico di lavoro eccessivo causa numerose occasioni di conflitto tra gli stessi operatori sanitari. Così si lavora male».

I problemi dei pronto soccorso sono sempre gli stessi: carenza di medici e infermieri, aumento degli scompensi nei pazienti anziani alle prese con le temperature elevate e degli incidenti stradali e difficoltà provocate dalle ferie dei medici di base. A queste cronicità di sistema si sono aggiunti altri problemi negli ultimi giorni, come spiegano sempre i medici del 118: «In questo periodo in cui buona parte dei Centri di salute mentale sono chiusi, dobbiamo anche gestire i pazienti psichiatrici che si scompensano a causa del caldo eccessivo. Un'utenza ulteriore che si riversa soprattutto sul pronto soccorso del Policlinico, dove non ci sono più neanche le barelle a disposizione».

Problemi anche al Di Venere dove dal primo agosto è chiuso il reparto di neuroradiologia. La chiusura dei reparti e la relativa riduzione dei posti letto è uno dei principali motivi dell'aumento di utenza nei pronto soccorso. «Risentiamo molto delle chiusure di unità operative negli ospedali vicini come quello di Molfetta – conferma il primario del reparto nell'ospedale San Paolo, Antonio Martiradonna – come ogni estate le difficoltà maggiori riguardano i pazienti con patologie pneumologiche, chirurgiche e ortopediche. Non a caso in questi mesi abbiamo registrato 2mila accessi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Ma i veri numeri da record si registrano al pronto soccorso del Policlinico che dal primo luglio ha gestito 10mila accessi, gran parte dei quali con codici minori, come spiega il primario Francesco Stea: «Questa mattina (ieri, ndr) ciascuna sala del nostro reparto era occupata da almeno 15 codici verdi in coda, tutti pazienti con banali problemi dermatologici o da otorino. Problemi che dovrebbero essere risolti a monte, comunque prima di arrivare in pronto soccorso».

Le criticità del sistema sono note all'assessore regionale alla Sanità, Donato Pentassuglia, impegnato in queste ore nella rimodulazione dei posti letto di riabilitazione: «Conosco bene i problemi dei nostri pronto soccorso. Il nostro obiettivo è quello di affrontarli con la riforma della rete regionale di emergenza-urgenza. Il documento è già pronto ed è stato firmato da tutte le sigle sindacali. Lo porterò in giunta regionale nella prima data utile di settembre».

Altri articoli sull'argomento