Poche visite, l’Asl chiude la guardia medica
Tre pazienti al giorno in via Omodeo. “Sperpero di soldi pubblici” (Repubblica Bari)
venerdì 02 agosto 2013

SILVIA DIPINTO (Repubblica Bari)
TRE visite al giorno non fanno una guardia medica. E se riconvertire la struttura diventa troppo problematico, allora meglio chiudere e aprire dove può servire davvero. La linea dura della Asl di Bari stavolta ha colpito l’ambulatorio di via Omodeo, nel quartiere San Pasquale, ma presto la stessa sorte potrebbe toccare ad altri presidi, soprattutto in provincia. La guardia medica di via Omodeo nasce già in maniera anomala, spiegano dagli uffici dell’azienda sanitaria. Innanzitutto gli orari, identici a quelli dei normali medici di base. «In teoria avrebbe dovuto aprire dalle 20 alle 8, di notte - chiarisce il direttore sanitario Silvana Melli - e invece le poche visite erano concentrate magari al mattino». A sollecitare le verifiche è stata la Regione Puglia, che avrebbe chiesto conto alla Asl più volte della funzionalità della struttura.
«Tre visite al giorno sono uno sperpero di denaro pubblico continua - ecco perché abbiamo deciso di chiudere». Prima di arrivare all’extrema ratio, però, un tentativo di salvare l’ambulatorio c’è stato. L’idea dell’azienda era quella di riconvertire la struttura di via Omodeo e, nell’attesa della riapertura del poliambulatorio di via Caduti di via Fani, farlo diventare un centro di prima accoglienza per soggetti fragili. Un modo per far fronte all’emergenza caldo, con un presidio stabile per migranti e senza fissa dimora. Per formare 21 medici, la Asl ha anche organizzato un corso. Il progetto “Colpi di calore”, però, è finito in un nulla di fatto. «I medici non hanno mostrato alcun interesse a lavorare in un ambulatorio per migranti o clochard - racconta il direttore - e dunque non avranno alcun rimborso per il corso, visto che era finalizzato solo a quello».
Accuse respinte al mittente. «Abbiamo accolto i dubbi del dipartimento di prevenzione (ospitato anch’esso su via Omodeo, ndr) - spiegano i medici - che ogni giorno raccoglie decine di bambini per i vaccini ». Il problema, dunque, sarebbe stata la promiscuità dei due ambienti. «Questione superabile - replica la Melli- E poi che significa? Che nell’ambulatorio prima si faceva la selezione all’ingresso?».
E la direzione sanitaria ha avviato verifiche in tutta la provincia, per individuare le guardie mediche sotto utilizzate e, di contro, i territori sprovvisti di presidi necessari. Da una prima ricognizione, per esempio, il quartiere Carrassi di Bari ha bisogno di rinforzi, mentre in provincia ci sono diverse sedi che non rispettano i parametri richiesti (ovvero una guardia per ogni 5mila abitanti). Inevitabile la riservatezza in questa fase di verifica, che però già dopo l’estate produrrà i primi risultati. Intanto per potenziare il servizio di 118 a giorni saranno assunti 40 nuovi infermieri a tempo determinato.
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