Le linee guida per la riapertura: passi "graduali" verso la libertà

Per chi ha completato il ciclo, addio limitazioni. La data da segnare sul calendario è l'11 febbraio

giovedì 03 febbraio 2022

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Il governo vara misure che portano l'Italia verso la riapertura delle attività e una maggiore libertà dei cittadini. L'approccio voluto dal premier Mario Draghi rimane quello della "gradualità" e quindi la scelta di rendere illimitato il green pass, lasciare validi i divieti delle zone rosse solo per i no vax e togliere l'obbligo di mascherina all'aperto dal 11 febbraio, quando riapriranno le discoteche: è il segnale che il Paese riparte.

10 Giorni Il periodo in cui i contatti stretti (di positivi) asintomatici e con terza dose (da meno di 120 giorni) sono tenuti a indossare la Ffp2 e a rispettare l'autosorveglianza. Rispettando queste precauzioni possono uscire ed evitare la quarantena

56Giorni Alla scadenza dello stato di emergenza, che il governo non intende prorogare se la curva epidemiologica continuerà a migliorare. Con la fine dell'emergenza dovranno essere riviste e ridiscusse le regole dello smart working

Green pass Non c'è più scadenza dopo le tre dosi (o se si è guariti) Il governo conferma la validità "indefinita" del green pass per chi è vaccinato con tre dosi.

Certificazione verde senza scadenza anche per chi si è sottoposto a due dosi ed ha già avuto il Covid.

Per chi invece ha completato il ciclo vaccinale (due dosi) ma non ha fatto il booster e non ha avuto il Covid il green pass dura sei mesi.

Per chi è guarito "oltre il 14° giorno" dalla prima dose ha validità sei mesi a decorrere dall'avvenuta guarigione.

Per chi ha fatto il booster è valido "senza necessità di ulteriori dosi di richiamo". Per chi è guarito "a seguito del ciclo vaccinale primario o della somministrazione della relativa dose di richiamo", il green pass "ha validità a decorrere dall'avvenuta guarigione senza necessità di ulteriori dosi di richiamo".

Arrivi dall'estero Per entrare servono ancora itamponi antigenici omolecolari Acoloro che provengono da uno Stato estero "e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l'accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il green pass rafforzato, previa effettuazione di un test antigenico rapido (che ha validità 48 ore) o molecolare (che ha validità 72 ore)".

La stessa regola vale per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone.

Zona rossa Divieti solo per i no-vax: gli immunizzati senza più restrizioni Come già accade in zona arancione, anche in zona rossa i divieti valgono soltanto per chi non ha il green pass rafforzato. Chi invece ha la certificazione potrà uscire dal Comune di residenza anche se non ha motivi di lavoro, necessità, urgenza. Al momento in Italia non ci sono zone rosse. Qualora la curva epidemiologica dovesse risalire il governo dovrà stabilire se mantenere le chiusure di bar e ristoranti, oppure lasciarli aperti soltanto per i vaccinati.

Si dovrà anche stabilire se consentire l'apertura dei negozi con l'obbligo di green pass base oppure lasciare aperti soltanto supermercati, alimentari, edicole, tabaccherie, farmacie e quelli con codice Ateco consentito.

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