Radiologia con 20 medici in meno Esami di notte, il Policlinico in tilt
Per smaltire le liste d'attesa occorrono 100 dottori e 250 infermieri in più
domenica 05 gennaio 2014

BARI — Cento medici e 250 infermieri in meno rispetto alla pianta organica e 30 radiologi anziché 50, numero "ideale" che servirebbe a tenere in funzione 24 ore su 24 le cinque tac e le tre risonanze. Sono solamente alcuni dei numeri - preoccupanti - che fanno dire ai sindacati che al Policlinico di Bari, il più grande ospedale pugliese, secondo nel Mezzogiorno solo al Cardarelli di Napoli, «che è quasi impossibile» lanciare la rivoluzione annunciata dalla giunta Vendola per l'abbattimento delle liste di attesa. «Quando abbiamo firmato l'accordo con la Regione Puglia - attacca il medico di pronto soccorso Antonio Mazzarella, sindacalista della Cgil - abbiamo posto delle condizioni e paletti ben precisi, tra questi il rispetto dei riposi e dei recuperi e, ovviamente, la copertura senza affanni dei turni di servizio 8-14 e 14-20».
Il Policlinico, come quasi tutte le aziende sanitarie pugliesi fatta eccezione per Foggia, non ha presentato il cronoprogramma all'assessora regionale Elena Gentile, piano che dovrebbe essere pronto entro domani, come annunciato dalla stessa assessora. «Non siamo stati convocati dall'azienda, il nostro nullaosta è indispensabile, i turni extra li dovremo coprire noi», dice ancora Mazzarella. Dopo l'Epifania, i sindacati chiederanno ufficialmente un incontro urgente in Regione con Gentile per affrontare la questione e fare il punto della situazione ad un mese dalla firma dell'accordo. Il camice bianco della Cgil resta critico: «Ad oggi - prosegue - il Policlinico è fuori dai paletti che abbiamo posto: qui, per carenza conclamata di organico, siamo già al limite, facciamo fatica a coprire i turni normali figuriamoci quelli extra. In queste condizioni pensare a prestazioni aggiuntive è improponibile». Secondo i rappresentati dei lavoratori, nel centro di eccellenza barese mancano all'appello «almeno 100 medici e 250 infermieri», mentre i radiologi sono poco più della metà necessaria. Basti pensare che al Policlinico, una città nella città, c'è solamente un radiologo che garantisce la guardia notturna ed è presente fisicamente durante il turno serale e sino all'alba, mentre sono reperibili per le urgenze un neuroradiologo, un altro radiologo e due angiografisti. Reperibile vuol dire che interviene solo su chiamata e in caso di necessità, ma deve ugualmente coprire regolarmente il suo turno il giorno dopo.
Per avere un'idea ancora più precisa di quante siano poche le forze umane a disposizione, viene incontro un raffronto: all'ospedale San Paolo sono in servizio 32 radiologi, gli stessi del Policlinico che ha, però, una mole di lavoro ben superiore. «Ogni notte - commenta Mazzarella - si fa ricorso alla reperibilità, segnale che i dipendenti sono pochi e il lavoro è tantissimo. Per l'abbattimento delle liste di attesa, come faremo a garantire anche i turni di notte e le domeniche con i medici e infermieri a disposizione? C'è gente che deve smaltire centinaia di giorni di ferie». Sono 26 le prestazioni individuate dalla Regione e che saranno potenziate con i turni aggiuntivi, il piano - secondo quanto dichiarato dall'assessora Elena Gentile - dovrebbe partire entro il 31 gennaio in tutte le Asl. La giunta Vendola ha deciso di intervenire lasciando accese le grandi macchine e aperti i reparti tutti i giorni dalle 20 e sino a mezzanotte per effettuare risonanze magnetiche, ecografie, ecodoppler, colonscopie ed elettrocardiogramma. Medici, infermieri e tecnici saranno a disposizione anche domenica dalle ore 8 alle ore 20.
«L'iniziativa nel suo intento è lodevole - prosegue il rappresentante della Cgil - ma corre il serio rischio di fare un buco nell'acqua. La Regione sta investendo una bella cifra, quasi 12 milioni di euro per sei mesi di sperimentazione, però se getti soldi in un sistema che non funziona non si otterranno mai risultati». Secondo Mazzarella «è ora di intervenire sull'intero sistema, sulla gestione del lavoro complessiva, a partire dalle modalità di prenotazione di esami e visite. Vanno rinforzati gli organici e cambiata la mentalità, manca una visione di insieme nella sanità pugliese».
Altri articoli sull'argomento
- Sanità, rivoluzione senza medici
sabato 04 gennaio 2014
Dai radiologi ai rianimatori l'allarme: non ce la facciamo - Troppo pochi per coprire i nuovi turni notturni e festivi