Puglia: Consultori più efficienti: ecco come cambieranno

La Regione riorganizza la rete, saranno di due tipi - Nascono le «équipe mobili» per rafforzare i servizi

giovedì 27 dicembre 2012

BARI - Comincia oggi la nuova vita dei consultori familiari. La giunta regionale - prima della conferenza stampa di fine anno di Nichi Vendola - approva la delibera che riorganizza la «rete consultoriale». Il provvedimento si fonda su due pilastri: da un lato il potenziamento dei «consultori propriamente detti» (scendono di numero ma si arrichiscono di competenze); dall'altro l'istituzione dei «consultori di base» e delle «équipe mobili» (team di specialisti che andranno di volta in volta a rafforzare le competenze delle strutture di base). «Con la delibera - spiega l'assessore alla Salute Ettore Attolini - compiamo un ulteriore passo in avanti nella definizione di percorsi di tutela della salute delle donne. Lo facciamo attraverso il potenziamento del ruolo dei consultori e una più ragionata e funzionale distribuzione sui territori. I consultori diventeranno organismi di promozione attiva di salute, di prevenzione e di consapevolezza»

Il progetto di riordino prende le mosse dalla controversa delibera 735 del 2010. Un atto che razionalizzava la rete consultoriale e prescriveva l'assunzione di «medici non obiettori». Il percorso fu interrotto, due volte: dal Tar che giudicò illegittima la delibera e dal Consiglio regionale che - a sorpresa, nel novembre di due anni fa - votò un documento che vincolava la giunta a ritirare la delibera. Da allora è cominciato il percorso che, nella parte formale, termina oggi. «Facendo tesoro dei suggerimenti del Tar - dice Attolini - abbiamo puntato a correggere due punti deboli: la carenza di personale e la distribuzione disomogenea delle strutture sul territorio».

Il primo effetto: oggi i consultori sono 144, uguali in tutta la Puglia; prossimamente saranno distinti in «consultori propriamente detti» (saranno 98 e avranno tutte le attività previste dalla legge) e «consultori di base» (saranno 65 e opereranno con l'indispensabile ausilio delle «équipe mobili»: ginecologo, assistente sociale e pediatra). L'incrocio tra il primo genere di struttura e la seconda (più leggera) rende più diffusa e ramificata la rete consultoriale. Il modello prevede anche il potenziamento dei "consultori interdistrettuali", individuati tra quelli più attrezzati. Saranno le Asl ad organizzare le erogazioni dei servizi nei territori.

«E il terzo passo che compiamo - dice Attolini - nel cosiddetto percorso "nascita e tutela delle donne". Il primo è stata la delibera 735 del 2010 con il rimodellamento dei consultori. Il secondo ha riguardato la riorganizzazione dei punti nascita e la soppressione di una decina di reparti, quelli con meno di 5oo parti all'anno. Il terzo è la delibera con cui provvediamo ora a rioganizzare la rete consultoriale. Il prossimo passo sarà l'integrazione tra ospedale (i punti nascita) e territorio (i consultori).

 L'obiettivo resta la tutela della salute della donna, attraverso percorsi di consapevolezza del-la maternità voluta. Un ulteriore motivo di soddisfazione è l'aver attivato l'Osservatorio regionale Donne che ha fornito un contributo nella costruzione del nuovo modello di consultorio».

Oggi sarà varata anche l'ultima e definitiva stesura del riordino ospedaliero (che sancisce l'eliminazione di 2.200 posti letto tra pubblici e privati entro fine 2012). Nel provvedimento vengono tenute in considerazioni le audizioni eseguite nei mesi scorsi. Previste piccole modifiche: leggero incremento di letti a Manfredonia, Lucera, Trani e Ostuni; ripristino a Brindisi di endocrinologia e dermatologia. Oggi dovrebbe passare pure la delibera sul taglio dei 300 letti privati. La sforbiciata è proporzionale alle dimensioni delle cliniche: il sacrificio più grande tocca alla Cbh di Bari (40 letti tagliati). Per tutti gli altri, riduzione di 4-5 posti per struttura.

Francesco Strippoli
Corriere del Mezzogiorno 27.12.2012



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