Diabete di tipo 2, linee guida italiane (SID) a misura di bambino
Negli ultimi trent’anni la prevalenza di obesità tra i bambini ha raggiunto proporzioni sconvolgenti
martedì 29 gennaio 2013

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Negli ultimi trent’anni la prevalenza di obesità tra i bambini ha raggiunto proporzioni sconvolgenti, soprattutto negli Stati Uniti, dove anche la First Lady Michelle Obama è scesa in campo per sensibilizzare opinione pubblica e genitori all’importanza di vigilare sulle corrette abitudini alimentari e di stile di vita dei propri figli, dando lei per prima come Prima Mamma d’America il buon esempio. E purtroppo lo tsunami obesità sta travolgendo anche l’Europa e l’Italia in particolare, anche e soprattutto sul fronte delle nuove generazioni.
L’Italia è la maglia nera d’Europa per l’obesità nei bambini.
L’obesità, vero flagello per la salute in quanto ‘madre’ o elemento peggiorativo di tante malattie cronica è considerata anche il principale fattore di rischio per la comparsa dei diabete dei grandi, il cosiddetto diabete di tipo 2, una malattia causata da una ridotta sensibilità dei tessuti all’insulina. Il diabete di tipo 1, quello caratteristico dei bambini e degli adolescenti, almeno fino alle soglie del terzo millennio, è invece una malattia completamente diversa, causata dalla distruzione del pancreas, l’organo che produce insulina, da parte del sistema immunitario. Da qualche anno, negli Stati Uniti, come in Europa, si sta osservando un numero sempre più importante di casi di diabete di tipo 2 nei bambini e negli adolescenti. E’ una malattia per molti aspetti inedita e che merita quindi un’attenzione particolare.
Per questo gli esperti americani sono scesi in campo, per dettare le istruzioni per l’uso di questa malattia dei grandi che sta facendo sentire sempre più la sua presenza tra bambini e adolescenti e lo hanno fatto con delle linee guida che saranno pubblicate sul numero di Febbraio della rivista ‘Pediatrics’.
Sono le prime linee guida in assoluto su questo argomento e sono state redatte a più mani dall’American Academy of Pediatrics in collaborazione con l’American Diabetes Association, la Pediatric Endocrine Society, l’American Academy of Family Phisicians e l’Academy of Nutrition and Dietetics.
Due le terapie di prima linea consigliate:
- insulina nei casi in cui non è chiara la diagnosi tra diabete di tipo 1 e tipo 2; quando il piccolo paziente ha dei valori di glicemia altissimi o quando il paziente si presenta in chetoacidosi, una delle più gravi complicanze dello scompenso diabetico.
- metformina: è il farmaco di prima scelta in tutte le altre condizioni, e viene prescritta insieme ad un programma di cambiamento radicale dello stile di vita, comprendente in primo luogo indicazioni dietetiche, oltre ad un programma di attività fisica.
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