Lettera aperta “Prego, prima le signore…” - Donne medico e diritti negati
Sui diritti negati alle donne medico.
sabato 16 gennaio 2021

E questa volta la mancanza di rispetto avviene soprattutto per le donne medico.
Ebbene sì, perché la sorpresa del 2020 in Puglia per le donne e mamme che esercitano la professione medica nell'area della medicina generale, è il mancato riconoscimento dei periodi di assenza dal lavoro per gravidanza a rischio. Ciò si traduce nella mancata attribuzione del relativo punteggio nella graduatoria di medicina generale.
Sono tante le realtà nelle quali davvero il sostegno alla gravidanza ti consente di staccare dagli impegni e doveri lavorativi. Fra queste realtà evidentemente non c’è ancora del tutto l'Italia e, in particolare in questo caso, la Puglia, dove invece le donne medico vengono penalizzate e vedono mettere ostacoli sulla loro progressione di carriera.
È assurdo e gravissimo già soltanto che si sia lasciato spazio a fraintendimenti in merito al riconoscimento dei titoli di servizio con palese discriminazione delle mamme medico.
Eventi come malattia, infortunio, adozione di minore o assistenza a minore, assistenza a familiari totalmente invalidi, non possono in un mondo che si definisce civile essere delle croci sulle spalle dei lavoratori.
E su questo piano, con questa prassi discriminante in caso di malattia, ad aggravare questa disparità di trattamento tra colleghi più o meno fortunati, vanno considerati gli effetti della pandemia, con tutti i periodi di quarantena o isolamento che tanti medici hanno osservato.
Si parla tanto di pari opportunità, ma l'interpretazione miope che Regione Puglia ha voluto dare ci porta invece verso una disparità grave, che penalizza chi si trova in una condizione di temporanea fragilità.
Per questo, invitiamo tutte le donne e uomini medico di Puglia a sottoscrivere questa nostra lettera aperta, che chiede giustizia per l'intera categoria.
In allegato, il testo completo della lettera, già firmata da 330
copyright immagine: Foto di Andreza Vasconcelos da Pexels