Consiglio straordinario dell'Ordine dei Medici di Bari: Mai più casi Labriola
Messa in sicurezza delle sedi, recupero del rapporto di fiducia medico-paziente e rete dei servizi territoriali
sabato 07 settembre 2013
Mai più casi Labriola. Messa in sicurezza delle sedi, recupero del rapporto di fiducia medico-paziente e rete dei servizi territoriali: secondo l’Ordine dei Medici sono le chiavi per evitare il ripetersi di tragici avvenimenti come quello accaduto alla collega psichiatra Paola Labriola, alla cui memoria l’Ordine dedicherà il Premio per la buona medicina 2013.
6Settembre 2013 – L’OMCeO torna a denunciare la carenza di idonei sistemi di sicurezza nelle sedi e negli ambulatori in cui giornalmente i medici svolgono la loro attività professionale, soprattutto per quel che riguarda le attività più esposte come i presidi di Psichiatria, Dipendenze patologiche, Guardia Medica, 118 e Pronto Soccorso.
Le proposte avanzate finora da Regione e ASL per la tutela dell’incolumità dei medici sono insufficienti e andrebbero ripensate a partire da un confronto con gli operatori che giornalmente, pur con ogni difficoltà, garantiscono i servizi.
A tale scopo l’OMCeOsi impegna a inoltrare al servizio Ispezione del Lavoro competente tutte le segnalazioni sullo stato di sedi e ambulatori che vengano inviate all’attenzione dell’Ordine.
Oltre alle iniziative volte a dotare le sedi di idonei strumenti di sicurezza, superando gli ostacoli di carattere economico-burocratico, per evitare che si ripetano eventi tragici come quello accaduto mercoledì alla collega psichiatra Paola Labriola, occorre anche ristabilire il rapporto di fiducia medico-paziente.
“I tagli al sistema hanno avuto come effetto a cascata quello di scaricare sul servizio sanitario esigenze di carattere non medico” sottolinea il Presidente dell’OMCeO di Bari, Filippo Anelli – “Con la crisi il disagio sociale aumenta e i nostri operatori si trovano a fronteggiare situazioni che non possono risolvere e a cui non possono dare risposte”.
Dalle prime ricostruzioni sembrainfattiche il responsabile dell’aggressione – che aveva alle spalle problemi di tossicodipendenza - fosse stato prima alla Circoscrizione e si sia recato successivamente al Csm, probabilmente per ottenere un certificato per accedere a qualche tipo di sussidio. Se questa ipotesi verrà confermata, il caso dimostra come problemi di natura sociale finiscano con il riversarsi sul sistema sanitario, su medici che li devono affrontare da soli e senza strumenti. Oggi infatti, a fronte di una domanda di salute in aumento, si registrano tagli e riduzioni come mai in passato. In questo clima di profonda crisi, non solo economica ma anche sociale, i medici sono rimasti spesso l’ultima speranza per un aiuto, eppure in moltissimi casi si trovano nella condizione di non poter soddisfare i bisogni dei cittadini.
“In questa situazione – continua Anelli - “si rompe il rapporto di fiducia medico paziente, su cui si basa la nostra professione. Il medico viene visto come colui che nega un servizio, come un antagonista e non come un alleato del paziente, colui che dovrebbe risolvere i suoi problemi e migliorare la sua condizione.”
Le scelte di politica sanitaria degli ultimi anni hanno finito con il demolire l’alleanza medico-paziente. Per questo l’OMCeO di Bari lancerà a breve una campagna di comunicazione che punterà all’incontro e al dialogo con la cittadinanza, per ribadire il ruolo del medico come alleato del paziente nella ricerca di un sistema sanitario efficiente e capace di rispondere ai bisogni delle persone.
“Bisogna però che funzioni anche la rete dei servizi territoriali” - conclude Anelli - “Deve stabilirsi un rapporto di collaborazione e un sistema di allerta che scatti al primo segnale di criticità, in modo che ogni snodo della rete si faccia carico dei pericoli per gli altri. Nessuno deve più rimanere solo”.
L’Ordine ha conferito alla memoria della collega Paola Labriola il “Premio per la buona medicina 2013”. Il riconoscimento sarà consegnato nel corso della cerimonia annuale della consegna delle medaglie di anzianità di iscrizione.Inoltre, il Presidente Anelli è stato delegato a chiedere al Sindaco di Bari di intitolare una via cittadina alla collega per ricordarne il sacrificio.
La mozione conclusiva del Consiglio dell'Ordine dei Medici di Bari del 6/9/2013:
Il
Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della
Provincia di Bari, riunito in data odierna presso al sua sede in Bari, ha
ricordato la collega Paola Labriola, psichiatra, che si sempre distinta
per la sue doti professionali ed umane nell’assistenza ai più bisognosi,
barbaramente uccisa sul posto di lavoro il 4 settembre scorso.
Il
Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri
della Provincia di Bari, torna a denunciare la carenza di idonei sistemi
di sicurezza nelle sedi e negli ambulatori in cui giornalmente i colleghi
svolgono la loro opera professionale, soprattutto per quel
che riguarda le attività più esposte come i presidi di Psichiatria,
Dipendenze patologiche, Guardia Medica, 118 e Pronto Soccorso.
Giudica
quanto meno inconsistenti le proposte della Regione e della ASL per
la tutela dell’incolumità dei medici e del personale sanitario, peraltro
formulate senza nemmeno avvertire la necessità di confrontarsi direttamente con
gli operatori che giornalmente, pur con ogni difficoltà, comunque garantiscono
i servizi.
I medici rifiutano di essere il terminale su cui si scaricano tutte le conseguenza del disagio sociale che altri hanno determinato.
Oggi, a
fronte di una domanda di salute in aumento, si registrano tagli e riduzioni
come mai in passato. In questo clima di profonda crisi,non solo economica ma
anche sociale, i medici sono rimastispesso l’ultima speranza per
un aiuto, eppure in moltissimi casi i medici si trovano nelle
condizione di non poter soddisfare i bisogni dei cittadini.
Il
rapporto di fiducia medico-paziente viene sconvolto perché è caricato di
altre aspettative che nulla hanno a che vedere con l’assistenza sanitaria. Il
medico non le “può” soddisfare perché estranee alle sue competenze e in
conseguenza è visto come il soggetto che non “vuole” aiutare il cittadino.
Si pongono così i presupposti per fatti gravissimi come quello accaduto alla
collega Paola Labriola.
L'Ordine
ritiene necessario che gli amministratori prendano
coscienza della situazione e finalmente raccolgano il grido di allarme e di
dolore che da anni l’Ordine sta lanciando, inascoltato e anzi osteggiato per le
sue puntuali denunce. E' doveroso che
immediatamente si faccia ogni sforzo per dotare tutti i luoghi di lavoro e le
sedi di idonei strumenti di sicurezza, superando gli ostacoli di carattere
economico-burocratico.
Nel
contempo, il Consiglio, nel rispetto dei suoi compiti istituzionali, decide di
avviare una campagna di informazione per salvaguardare il rapporto di fiducia e
l’alleanza che lega medici e cittadini e si impegna a inviare al
servizio Ispezione del Lavoro competente tutte le segnalazioni sullo stato di
sedi e ambulatori che i colleghi vorranno far pervenire. Sono previsti
anche momenti di incontro con i colleghi per definire in dettaglio le criticità.
Il
Consiglio ha inoltre conferito alla memoria, alla collega Paola Labriola il
“Premio per la buona medicina 2013”. Il riconoscimento sarà consegnato nel
corso della cerimonia annuale della consegna delle medaglie di anzianità di
laurea.
Infine
il Consiglio ha delegato il Presidente a chiedere al Sindaco di Bari di
intitolare una via cittadina alla collega per ricordarne a tutta la comunità il
sacrificio.
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