Gli invalidi sono come una grande città

E le commissioni sempre in proroga Sempre più ciechi, sordomuti, invalidi parziali o totali.

mercoledì 09 novembre 2016

REPUBBLICA BARI
ANTONELLO CASSANO Sempre più ciechi, sordomuti, invalidi parziali o totali. Benvenuti in Puglia, la terra degli invalidi, veri o presunti. Il loro numero aumenta vertiginosamente di anno in anno. Nel 2016 le prestazioni erogate dall'Inps sono state 263mila, 11 mila in più rispetto a un anno prima quando si fermarono a quota 252mila. Aumentano le pensioni, da 90mila a 95mila e le indennità assegnate dall'istituto previdenziale che passano da 162mila a 168mila. La crescita è ancora più impressionante se si considera che tre anni fa gli assegni staccati dall'Inps erano 236mila (85mila pensioni e 151mila indennità). In pratica in tre anni si registrano 27mila prestazioni per invalidi civili erogate in più.

Cifre che fanno della Puglia una delle regioni in cui in proporzione c'è il maggior numero di invalidi. Numeri enormi per una regione di 4 milioni di abitanti. La Puglia infatti registra circa 1 OOmila prestazioni di invalidità in più rispetto a realtà con numero di residenti simili come Emilia Romagna o Toscana o regioni con un milione di abitanti in più come il Veneto, do- ve nel 2016 vengono erogate 187mila prestazioni. Una caratteristica comune nel Mezzogiorno, visto che da sole Puglia, Campania e Sicilia si spartiscono più del 30 per cento di tutte le invalidità civili in Italia. Entrando più nel dettaglio, nel 2016 tra indennità e pensioni a Bari se ne erogano 77mila 500, nella Bat 24mila, 22mila a Brindisi, 36mila a Foggia, a Lecce 66mila e a Taranto poco meno di 26mila.

L'entità economica dell'assegno varia da caso a caso e va detto che in alcuni casi (cieco, paraplegico, sordomuto) alla pensione si possono sommare indennità di accompagnamento e comunicazione. Sta di fatto che lo stato di invalidità civile si ottiene dal momento in cui viene registrata una percentuale di invalidità pari al 33 per cento. Dal 74 per cento in poi si ha diritto a percepire l'assegno di invalidità pari a 279 euro, qualora non si superi il limite di reddito lordo di 4mila 800 euro all'anno. L'indennità di accompagnamento, circa 500 euro, non ha né tetto di reddito né limite di età e si assegna alle persone non più autosufficienti. Ma i numeri pugliesi, e più in generale quelli meridionali, sono troppo alti per non generare sospetti.

E se è vero che al Sud le pensioni di invalidità rappresentano anche una forma di sussidio, e che il numero di prestazioni erogate nel Meridione è più alto che altrove per via della situazione reddituale peggiore, è altrettanto vero che al Sud non si contano le truffe ai danni dell'istituto di previdenza sociale. Secondo alcune stime, infatti, in Puglia la percentuale di falsi invalidi nella peggiore delle ipotesi potrebbe raggiungere il 20 per cento del totale della popolazione che percepisce pensioni o indennità. Colpa anche del farraginoso sistema che accerta le invalidità. Attualmente i controlli vengono fatti prima dalle commissioni invalidi costituite dalle singole Asl ( solo a Bari ce ne sono 15 ) e successivamente dall'Inps. Ora la vicenda si sposta anche sul piano politico visto che il Movimento Cinque Stelle critica duramente questo sistema e denuncia il sistema di affari che si nasconde all'ombra degli invalidi:

«Nell'Asl Bari le 15 commissioni che devono stabilire le indennità  segnala il consigliere regionale pentastellato Mario Conca  sono scadute 18 mesi fa. Non si comprende perché non vengano rinnovate. col rischio di invalidare gli atti approvati e fare un danno erariale. Sarà perché i 10-12mila euro di cachet trimestrali fanno gola agli attuali presidenti delle commissioni?»