FNOMCeO: Medicina fiscale: “No all’emendamento serial-killer”

Si rischia di lasciare per strada oltre 1250 medici fiscali e 1000 convenzionati esterni

mercoledì 20 febbraio 2019

Quando, nella Legge di Bilancio, era stato presentato, sotto diverse forme, prima alla Camera e poi al Senato, lo avevano battezzato ‘emendamento killer’, perché avrebbe causato il licenziamento in tronco dei 1250 medici fiscali Inps e dei 1000 medici convenzionati esterni, che svolgono, per l’Istituto di previdenza, prevalentemente funzioni di medicina legale. Ora, sulla falsariga dell’emendamento ‘Catalfo’, presentato, ritirato, riformulato e poi dichiarato inammissibile nell’ambito della Legge di Bilancio, circa due mesi fa, arriva, in Commissione Lavoro al Senato, durante i lavori parlamentari sulla conversione in Legge del DL ‘reddito di cittadinanza e pensioni’, l’’emendamento Romeo’ che ripropone un nuovo durissimo attacco alla medicina Inps e all’intero sistema assistenziale e previdenziale italiano.

“Proposto, stralciato, riproposto, dichiarato inammissibile, reintrodotto, ritirato, ora ripresentato nella conversione di un Decreto Legge: più che un emendamento killer, lo potremmo definire ‘serial killer’, vista la determinazione con cui qualcuno vuole affossare la Medicina fiscale italiana – ragiona il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli -. E allora non possiamo non chiederci: cui prodest?”.

 

Ma cosa propone l’emendamento, tanto contestato anche dai sindacati dei Medici Fiscali? L’emendamento 13.0.3 (testo 2) al ddl 1018 (DL n° 4 2019, ‘Reddito di cittadinanza e pensioni’) – presentato dai senatori Romeo, De Vecchis, Pizzol, Simone e Bossi - prevede un concorso, senza alcuna riserva interna, per l’assunzione a tempo indeterminato di 708 unità di personale medico da parte dell’Inps, per le funzioni di medicina fiscale, previdenziale, assistenziale.

“I conti sono presto fatti – spiega Anelli -.  Un concorso per 708 medici, contro i 2250 attualmente ingaggiati a vario titolo dall’Inps, significa almeno tre cose: più di 1500 medici licenziati in tronco, e ridotti praticamente sul lastrico, visto il regime di precariato misto ad incompatibilità con altri incarichi nel quale questi colleghi sono costretti a lavorare da oltre 20 anni; una carenza di personale insormontabile per i Centri Medico-Legali Inps e per tutto il sistema; la cancellazione, di fatto, della medicina fiscale”.

“Ma non basta – continua il presidente Fnomceo -. Le risorse necessarie sarebbero in gran parte stornate da quelle oggi destinate alle visite mediche di controllo d’ufficio per il settore privato e dai contributi dello Stato all’Inps per le funzioni in materia di invalidità civile derivanti dalla nascita del Polo unico. In pratica, sarebbero impropriamente distratte le risorse che la nascita del polo unico ha destinato alla funzione di medicina fiscale applicata al pubblico impiego. E tutto questo in un momento nel quale il Ministero della Funzione pubblica si sta impegnando nella lotta all’assenteismo, a tutela dei lavoratori veramente malati”.

Si tratta di un’ingiustizia e di un’incongruità su tutti i fronti – conclude Anellie proprio non riusciamo a capire perché questo emendamento venga periodicamente riproposto.  A questo punto, non basta che l’emendamento Romeo sia dichiarato inammissibile, serve la garanzia che il Governo si attivi per aprire un Tavolo sulla Medicina Fiscale e che respinga ogni ulteriore tentativo volto a ledere i diritti di tutti i cittadini che traggono beneficio dal sistema previdenziale italiano”.