Medico sospeso perché non si aggiorna: primo caso in Italia ad Aosta

L'odontoiatra è stato stoppato dopo la denuncia di un paziente per lavori mal eseguiti, riconducibili al mancato aggiornamento professionale

martedì 30 aprile 2019

Fonte: La Repubblica web (Torino)

Dal 2002, da quando è stato introdotto, l'obbligo di aggiornarsi, il dentista tedesco iscritto a Cao (La commissione Albo odontoiatri) di Asota non aveva un solo punto di aggiornamento. Il medico, laureato in Germania, è iscritto all'Ordine di Aosta ma in realà esercita a Ventimiglia, dopo un periodo di lavoro a Nizza che si è chiuso con una denuncia per truffa. Dopo la decisione, che risale al 2013, della commissione del Cao di Aosta, di spospendere il medico per sei mesi,  la Commissione Esercenti Arti e Professioni sanitarie-Cceps ha confermato la sospensione dell'odontoiatra denunciato da una paziente per lavori mal eseguiti, ricollegabili al mancato aggiornamento professionale. La commissione ha ridotto a tre mesi la sospensione che il Cao aveva ritenuto dovesse essere di sei mesi.

Nella sentenza si ricorda che "l'obbligo di formazione e/o aggiornamento previsto da Codice deontologico comprende l'osservanza di analoghi obblighi discendenti a carico dell'iscritto per disposizione di legge o regolamento, come la formazione continua".

Ora il Cao di Aosta è guidato da Massimo Ferrero che dovrà comunicare il provvedimento al suo iscritto.

Sul caso, che preannuncia un nuovo pugno di ferro per i professionisti sanitari non diligenti, Massimo Tortorella Presidente del gruppo Consulcesi afferma: "Le sanzioni sono ormai la regola: sia in Paesi dell'Unione europea come la Francia, dove l'odontoiatra in questione lavorava ed era già stato sanzionato, ma anche in nazioni extra UE come l'Albania, dotata di una legislazione molto stringente in materia anche attraverso l'utilizzo di tecnologie avanzate come la Blockchain che consente di avere un 'registro' sempre aggiornato ed immodificabile".  "In Italia - continua Tortorella - l'ultimo triennio formativo Ecm si è concluso con solo il 54% dei medici in regola; sebbene i numeri siano in crescita, di fatto, quasi la metà dei camici bianchi risulta ancora inadempiente: pochi anni fa ha fatto scalpore il caso delle migliaia di cancellazioni dall'Albo dei medici competenti proprio a causa del mancato rispetto dell'obbligo formativo. La strada per evitare di incorrere in meccanismi sanzionatori - conclude il Presidente di Consulcesi - è sicuramente quella della formazione, in particolare attraverso le innovative modalità di Formazione a Distanza (Fad), tra cui la nostra nuova collana Ebook. Bisogna, però, aiutare i camici bianchi ad investire nella loro professionalità attraverso incentivi e meccanismi premiali, anche a livello di carriera, per chi dimostra di essere in regola con l'obbligo Ecm".