Il presidente dell’Ordine avverte: “Ha ragione l’assessore”

“Troppi medici in pensione ora c’è paura di un blocco”

venerdì 24 gennaio 2014

Repubblica Bari

Nei prossimi anni la carenza dei medici negli ospedali pugliesi rischia di diventare un problema irrisolvibile. Dopo l’allarme lanciato dall’assessore regionale alla Sanità, Elena Gentile, sul rischio di non riuscire a reperire in regione un numero di professionisti sufficiente per coprire le carenze degli ospedali pugliesi soprattutto nei reparti di rianimazione e di cardiologia, anche l’Ordine dei Medici alza la voce e paventa un futuro difficile per la sanità regionale. Secondo i dati raccolti dai vari Ordini regionali, il rapporto tra i medici che andranno in pensione e i medici abilitati raggiungerà un saldo negativo già a partire dal 2016 «con ripercussioni gravi — è scritto nella nota dei camici bianchi — su una sanità che manifesta già pesanti carenze di personale a causa del blocco del turn over». Nel quinquennio 2018-2022 andranno in pensione 4mila professionisti e entreranno nel mondo del lavoro solo 2mila medici.

Una situazione preoccupante, soprattutto se si considera che dal 2016 in poi il numero di medici in uscita cresce esponenzialmente mentre quello dei medici in entrata rimane pressoché costante. A partire dal 2015 e fino al 2021 la città di Bari potrebbe dover rinunciare a tremila medici. In tutta la Puglia andranno in pensione 10mila camici bianchi a causa della gobba pensionistica. Solo a Bari l’ordine dei medici potrebbe passare dagli attuali 9mila iscritti a poco meno di 5mila.

«La causa principale di questo problema è nel sistema di accesso all’università e alle scuole di specializzazione assolutamente inadeguato — afferma il presidente dell’Ordine dei medici di Bari, Filippo Anelli — per questo i nostri ragazzi vanno all’estero pur di trovare un posto di specializzazione. Lo Stato ci rimette dei soldi per farli studiare e poi li regala agli altri Paesi». Per affrontare il problema l’Ordine dei medici chiede una nuova programmazione che coinvolga rappresentanti della formazione e dell’Università: «La Regione — dice ancora Anelli — deve istituire un tavolo sulle politiche della professione per affrontare questi crescenti segnali di crisi della sanità in Puglia».