Arrivano gli anticorpi monoclonali: una nuova arma a disposizione dei MMG contro il Covid

L'utilità della terapia rischia di essere compromessa dalla lentezza di esecuzione dei tamponi

giovedì 25 marzo 2021

Comunicato Stampa OMCeO Bari

Bari, 25 Marzo 2021. Da domani, i medici di medicina generale avranno a disposizione gli
anticorpi monoclonali per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19. Già autorizzati
dall’AIFA il 9 marzo scorso, sono stati messi a disposizione dei medici del territorio grazie a
una determina della Regione Puglia. Si tratta di farmaci a base di anticorpi specializzati nel
riconoscimento degli antigeni del SAR-COV 2, che vengono prodotti a partire da cellule
immunitarie prelevate dal plasma di pazienti convalescenti.

“Sono uno strumento fondamentale per ridurre le complicanze del Covid, soprattutto nei
soggetti più fragili” - commenta Filippo Anelli, Presidente dell’Ordine dei medici di Bari.
Saranno infatti usati sui pazienti obesi, soggetti sottoposti a dialisi, diabetici con
complicanze, pazienti con una immunodeficienza e tutti gli ultra 65 che hanno almeno un
fattore di rischio.

L’anticorpo monoclonale che sarà utilizzato, attraverso infusione endovenosa, è il
BAMLANIVIMAB.

La selezione dei pazienti da sottoporre a terapia con anticorpi monoclonali sarà a cura del
medico di medicina generale: dovranno essere pazienti con le fragilità elencate sopra.
Inoltre, possono essere sottoposti a terapia solo pazienti affetti da Covid con lievi o
moderati sintomi di recente insorgenza.

Il medico di medicina generale dovrà segnalare i pazienti selezionati ai centri di riferimento
che lo prenderanno in carico per la somministrazione del farmaco.

“È la prima grande opportunità terapeutica che il medico di medicina generale può
utilizzare contro il Covid-19, capace di cambiare la storia clinica della malattia riducendo i
rischi di ricovero e di complicanze in un momento particolare quale quello attuale in cui la
carenza dei vaccini non permette di contenere la diffusione della malattia.” - spiega Anelli
- “L’uso degli anticorpi monoclonali rischia però di essere compromesso dalla grave carenza 
dei tamponi per la diagnosi precoce di Covid-19. Una carenza più volte segnalata dalle
associazioni di categoria.

Oggi ci sono pazienti che aspettano di fare un tampone per settimane.
Auspichiamo che le autorità sanitarie intervengano individuando ad horas
soluzioni per risolvere il problema della diagnosi precoce e quindi per l’avvio dei
trattamenti con anticorpi monoclonali.”

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