Mantova: Ricette compilate a mano Multati sette medici di base

Lo stipendio decurtato dell’1,15%. Lettera al direttore dell’Asl: «Siamo laureati in Medicina non in Informatica»

lunedì 04 febbraio 2013

La Gazzetta di Mantova

MANTOVA. La lettera è inviata al direttore generale dell'Asl, Mauro Borelli. Nessuna accusa, solo tanta amarezza, dopo 25 anni di servizio in camice bianco. In quattro, tutti medici di famiglia, dicono di aver ricevuto da poco l'ultimo "regalo natalizio": una multa con decurtazione dell’1,15% del compenso lordo 2011 per non aver utilizzato il computer nella compilazione delle ricette mediche, ma la biro. La sanzione inflitta dall’Asl ai quattro medici, tre uomini e una donna, prende spunto dal regolamento di adesione al progetto Siss (sistema informativo socio sanitario) che obbliga i dottori di famiglia a trasmettere le ricette online alla Regione.

Spiega uno dei multati: «Il motivo del nostro rammarico va alla radice del problema, ovvero alla sostanza del provvedimento. Noi non ravvisiamo nessuna utilità della ricetta compilata a computer per i pazienti e tanto meno per il medico prescrittore e per l’Asl. E per questo motivo stiamo pensando di fare ricorso al collegio arbitrale della Regione».

I quattro firmatari della lettera aperta inviata a Borelli (Tassinari, Anselmi, Berzuini e Veneri) si definiscono «un piccolo gruppo di medici di famiglia della provincia di Mantova, con 25 anni ed oltre di servizio sulle spalle. Incredibile ma vero – scrivono – ci sono stati tolti dei soldi guadagnati col nostro lavoro soltanto perché le nostre prescrizioni sono state fatte con il metodo tradizionale e non con quello moderno. Premesso che non siamo laureati in informatica, ma in Medicina e Chirurgia, le presentiamo alcune considerazioni in merito al suo provvedimento».

I quattro medici di famiglia (per l’anno 2011 l’Asl in totale ne ha sanzionati sette, ndr) spiegano che l'appropriatezza della prescrizione è stata rispettata e controllata dalla stessa Asl. «Inoltre – sottolineano i quattro camici bianchi – i nostri pazienti non si sono mai lamentati per il fatto che non usiamo il computer, anzi ce ne sono grati perché riusciamo a dedicare loro più tempo rispetto a quei colleghi che sono condizionati per non dire oppressi dal mezzo informatico. Non ci sembra giusto che l'Asl ci voglia imporre per il tramite di questa sanzione e con la minaccia di altre più severe una modalità lavorativa nuova, costringendoci ad abbandonare quella usata da decenni da tutti i medici e che ha sempre funzionato. Così facendo ci toglie serenità ed equilibrio, requisiti indispensabili nel rapporto con l'ammalato. Per le suddette considerazioni, che riguardano aspetti sostanziali del lavoro del medico di famiglia, riteniamo che la sanzione sia spropositata ed ingiusta perché volta a punire la violazione di un puro e mero formalismo». Infine una richiesta dal sapore provocatorio: «Farebbe cosa gradita a noi e a i nostri colleghi di medicina di base conoscere la destinazione delle trattenute fatte sul nostro stipendio: saranno devolute in beneficenza? Verranno distribuite tra i colleghi “virtuosi”? Rimarranno nelle casse dell'Asl?».