Tac di notte, boom di richieste a Cerignola esami in tre giorni

Duecento prenotazioni in poche ore dopo l’avvio del servizio disposto dall’ospedale dauno

mercoledì 15 gennaio 2014

Piero Russo (Repubblica - ed Bari)

CERIGNOLA — Soltanto al ‘Pinuccio Tatarella’ di Cerignola si sono registrate duecento visite nei primi due giorni di sperimentazione: “I medici e il personale tecnico hanno manifestato un grande entusiasmo — ha detto Rocco Dalessandro, dirigente medico di presidio del Tatarella — e all’iniziativa ha aderito il 90% degli interpellati. Abbiamo contattato tutti coloro i quali avrebbero dovuto effettuare una visita specialistica nel nostro presidio. Il criterio è quello dell’anzianità di prenotazione. Molti pazienti che per effettuare un doppler vascolare avrebbero dovuto attendere un anno adesso possono farlo in pochi giorni, solo tre per un’ecografia e dieci per una risonanza”.
Con due turni, dalle 16 alle 20 e dalle 20 a mezzanotte, infatti, le liste d’attesa sono state sfoltite di molto: la prima notte sono stati impiegati tre medici in radiologia per effettuare una tac, una risonanza magnetica ed un’ecografia, mentre in cardiologia altrettanti specialisti hanno effettuato elettrocardiogrammi e visite cardiologiche, prove da sforzo ed ecocardiografie. Molto simili i numeri della seconda notte. I costi del personale sono più elevati: se di giorno, infatti, un medico viene retribuito sessanta euro lordi e un tecnico venticinque ad ora, nelle ore notturne e nei festivi le tariffe lievitano: cento euro agli specialisti e quaranta al personale. “È vero, ma sono costi che si ripagano nel tempo — conclude Dalessandro — anche se sarebbe opportuno che la Regione colmasse gli organici in modo che non ci siano professionisti impegnati oltre il possibile”. Duecento prestazioni in due giorni, dunque, è un numero incoraggiante: “La programmazione serale delle prestazioni sanitarie — ha detto Attilio Manfrini, direttore generale dell’Asl di Foggia — ha ottenuto un notevole riscontro, in particolare da parte di quei pazienti solitamente impegnati nelle ore diurne in attività lavorative che hanno, così, potuto effettuare i controlli stabiliti senza che questi interferissero con i quotidiani impegni di lavoro”.