Incremento del Fondo Sanitario Nazionale 2018 per la Formazione in Medicina Generale,

Anelli (Fnomceo): “La previsione di 40 milioni di euro per le borse è una boccata d’ossigeno per il sistema”

lunedì 30 luglio 2018

40 milioni di euro destinati al finanziamento, per il triennio 2018 – 2021, di 860 borse aggiuntive per il corso di medicina generale e, per i prossimi 5 anni  di 58 contratti di specializzazione in più. Li accantona, per questa finalità,  il Ministero della Salute nella sua proposta di riparto del Fondo Sanitario Nazionale 2018, che sarà discussa in Conferenza Stato – Regioni mercoledì 1° agosto.

Questa somma, che permetterebbe di portare a 2000 le borse per i futuri Medici di Medicina Generale, e che sarebbe ripartita tra le Regioni con apposita proposta, è stata dal Ministro “messa da parte” nell’ambito delle quote  vincolate agli obiettivi di piano.

Siamo estremamente grati al Ministro della Salute Giulia Grillo per aver portato avanti questa previsione, che, se approvata dalla Conferenza Stato - Regioni, metterà 918 giovani colleghi nelle condizioni di poter completare la formazione e darà finalmente al paese la possibilità di una programmazione formativa congrua rispetto alle proiezioni sulla carenza di medici di medicina generale, alleggerendo nel contempo l’emergenza relativa agli specialisti – afferma il presidente della Federazione nazionale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli -. Il nostro grazie va anche al Ministro Beatrice Lorenzin, che per prima ebbe l’idea di vincolare questa somma del Fondo Sanitario Nazionale al finanziamento delle borse, e, per il loro impegno, al Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini e al Coordinatore della sua Commissione Salute, Antonio Saitta”.

“L’aspettativa è alta – continua Anelli -, sia da parte dei nostri giovani medici che aspirano a completare la formazione, sia da parte dei cittadini, dei Sindaci, delle Comunità locali, che rischiano di rimanere già nell’immediato senza medico di Medicina generale”.

“L’aumento delle borse a 2000 rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per il sistema, seppur tardiva e non risolutiva della situazione di grave carenza di medici per la Medicina generale e per la Continuità assistenziale  – spiega Anelli -. Nei territori con la più grave carenza di medici di Medicina generale tale provvedimento non farà infatti in tempo a evitare il ricorso a sostituti non in possesso dei requisiti di titolarità, assunti ‘a scadenza’, senza la possibilità quindi di instaurare con i pazienti quella relazione di fiducia fondata anche sulla continuità che è alla base della Medicina generale, e che recenti studi dimostrano in grado di ridurre la mortalità e la morbilità degli assistiti. L’obiettivo, nell’urgenza della situazione, è quello di garantire almeno un medico di Medicina generale ogni 2000 abitanti, supportato da infermieri e personale amministrativo. Non dobbiamo dimenticare, infine, che i medici di Medicina generale vanno a coprire i posti, ormai deserti, di Guardia medica e le postazioni convenzionate del 118. È dunque l’intero sistema ad essere posto a rischio dall’erosione della Medicina generale, con abbassamento della qualità delle cure, difficoltà nell’accesso e aumento degli indici di morbilità e mortalità”.

                “Anche per quanto riguarda gli specialisti, dati recentemente divulgati dall’Anaao prevedono una carenza nel prossimo futuro, soprattutto per alcune branche – conclude Anelli-. Non è più il tempo di tergiversare: le soluzioni ci sono, dobbiamo correre ai ripari, e dobbiamo farlo subito”.