Feltre (BL): Troppe impegnative, medici nel mirino
Corriere delle Alpi - Laura Milano
mercoledì 26 giugno 2013

La Regione non abbassa la guardia e ha imposto l'attivazione di un tavolo di monitoraggio aziendale per l'efficace governo delle liste d'attesa. L'azienda feltrina, nel pieno recepimento della deliberare regionale 320, il tavolo lo ha già costituito ed entro il 30 di questo mese si farà trovare pronta con un progetto articolato su tre aspetti, quello di promuovere e valutare i risultati relativi al rispetto dei tempi di attesa, ma anche al rispetto dell'appropriatezza delle prescrizioni e dei percorsi assistenziali, di proporre al direttore sanitario Usl le modalità di formazione e informazione per assicurare un'effettiva omogeneità prescrittiva sia da parte dei medici curanti che degli specialisti ospedalieri. E di proporre infine ai direttori di aree competenti che fanno parte del tavolo (chirurgia, radiologia, cardiologia e medicina generale) i provvedimenti di tipo economico o amministrativo da applicare ai medici di base in caso di mancata adesione ai percorsi assistenziali o di ripetuta prescrizione o erogazione di prestazioni non appropriate.
La delibera regionale lo dice chiaramente. In sintesi, si può arrivare a sospendere l'utilizzo del ricettario o ad applicare una riduzione in busta paga, se emerge da un controllo continuativo che i medici prescrivono lastre o elettrocardiogrammi o ecografie o Tac senza che ce ne sia bisogno. La cartina da tornasole non può che essere il centro di diagnostica: se per tutta una serie di volte la lastra al torace o l'elettrocardiogramma, solo a titolo di esempio, sono stati prescritti in classe B (entro dieci giorni dalla prenotazione) da uno stesso medico e senza alcun riscontro o utilità, questo stesso medico sarà tenuto d'occhio, magari avvisato o messo nella condizione di frequentare qualche audit in più per memorizzare i protocolli.
E in caso di recidività, magari punito sul portafoglio o sul contingentamento delle impegnative. Questo non vale solo per i “manibuche” delle impegnative in classe B o D (entro trenta giorni dalla prenotazione), ma anche per i virtuosisti aziendali (e ce ne sono parecchi) che prescrivono accertamenti diagnostici o visite specialistiche a 180 giorni, cioè in classe P, quando magari il paziente doveva essere visto molto prima. Anche in questo caso, sia pure in difetto, si configura una “prescrizione non appropriata”.
Il tavolo di monitoraggio dell'Usl di Feltre risulta composto dal direttore sanitario Giovanni Maria Pittoni, presidente, da quello sociale e della funzione territoriale Massimo Fusello, dal direttore medico di ospedale Lorenzo Tognon, oltre che dal coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali, dei direttori di chirurgia, radiologia, cardiologia e medicina generale, da Maurizio Sebben in rappresentanza dei medici di medicina generale, Pietro Darugna medico di continuità assisstenziale (ex guardia medica), Elvio Galliani pediatria di libera scelta e Guido Ciccarone specialista ambulatoriale interno. Siede al tavolo anche l'avvocato Massimo Perco, rappresentante dell'associazione per la tutela dei diritti del malato.