Novità per gli statali: licenziamenti, precari e visite fiscali

Come cambia la Pubblica Amministrazione, i dettagli della riforma. Oggi in Cdm

giovedì 18 maggio 2017

Dott-Net

La riforma del pubblico impiego targata Madia approda oggi in Consiglio dei ministri per il via libera finale. Gli ultimi ritocchi ai testi allargano le maglie per la stabilizzazione dei precari, dettagliano l'iter che porta al licenziamento e inseriscono una fase ponte, fino a settembre, per il cambio delle regole sulle visite fiscali. I controlli, infatti, passeranno dalle Asl all'Inps, con la creazione di un polo unico della medicina fiscale, comune a pubblico e privato.

In particolare, il piano straordinario di assunzioni per il precariato storico allarga la platea a tutti coloro che maturano i requisiti al 31 dicembre 2017 (e non più all'entrata in vigore del decreto). Inoltre si dà la possibilità di cumulare gli anni di servizio (tre degli ultimi otto) presso più amministrazioni (mentre prima l'anzianità era calcolata su un singolo ente). Gli unici a restare fuori dalle stabilizzazioni sono i lavoratori somministrati, per cui il contratto è stipulato con un'agenzia interinale. Tuttavia sarà loro riconosciuto un punteggio nei concorsi.

Altre modifiche toccano l'azione disciplinare, sarà chiarito quando scatta il licenziamento per valutazione negativa, 'pagella' insufficiente, in modo da garantire un'adeguata tutela al dipendete. Non solo, vizi formali, cavilli giuridici, non fermeranno il procedimento, punto cardine della riforma, purché non si vada oltre certi limiti (ad esempio la durata non duplichi il tempo limite massimo, superando i 180 giorni). C'è poi una trattativa in corso con la Ragioneria generale per venire incontro alle richieste delle Regioni e dei sindacati sul salario accessorio. In ballo c'è una salvaguardia più estesa per i premi in caso di rosso in bilancio e la garanzia delle voci fisse dell'accessorio (come le indennità di turno).

Ecco la riforma del pubblico impiego targata Madia, dalle novità in fatto di 'pagelle' a quelle sui controlli per chi si assenta. Con i decreti che domani dovrebbero ricevere il sì definitivo in Consiglio dei ministri, il Governo cerca così di tracciare un nuovo identikit del travet.

VISITE FISCALI A INPS, CONTROLLI A RIPETIZIONE. La competenza sugli accertamenti passa dalle Asl ai medici dell'Istituto di previdenza, con la creazione di un polo unico per pubblico e privato. Decreti attuativi garantiranno un'armonizzazione delle fasce orarie di reperibilità e dei criteri per una "cadenza sistematica e ripetitiva". Saranno garantite le incompatibilità (tra controllore e controllato).

ASSUNZIONI MIRATE, TETTI PER IDONEI. Si passera' da un'impostazione rigida delle assunzioni, basata su piante organiche, a un modello che guarda alle esigenze concrete, impostato su programmi triennali e figure strategiche. Scatta un tetto per gli idonei nei concorsi (20% dei posti).

PIANO STRAORDINARIO PER PRECARI STORICI. Viene disegnata una roadmap, che si snoderà tra il 2018 e il 2020, per assorbire chi da tre anni, anche non continuativi, degli ultimi otto è a servizio della P.a. Per loro un doppio canale: chi è entrato per concorso potrà essere assunto direttamente mentre per gli altri ci sarà una riserva (50%) nelle future prove.

STOP PREMI A PIOGGIA MA SALTANO GABBIE SU PAGELLE. I contratti dovranno assicurare una differenziazione dei giudizi, per mettere fine a una distribuzione a pioggia dei premi. Saltano però i vincoli della legge Brunetta, che prevedeva una rigida divisione all'interno ogni amministrazione, per cui ci doveva sempre essere un 25% che restava a secco. I cittadini potranno dire la loro sulla qualità dei servizi e il loro giudizio conterà ai fini del 'voto'.

SANZIONI PER FURBETTI DEL WEEKEND LUNGO. E' affidata ai contratti la formula per colpire chi 'marina' puntualmente il lunedì e il venerdì o i casi di assenze collettive in date da 'bollino rosso' (dal G7 a quando scattano le iscrizioni alle scuole). Per frenare il fenomeno saranno anche messi freni a fondi per premi laddove risultino tassi di assenteismo sopra la media.

CHIAREZZA SU LICENZIAMENTI, MA SALVO ARTICOLO 18. Viene fatto ordine sui casi di licenziamento, dallo scarso rendimento alla cronica condotta illecita. I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a tre mesi e a un mese per tutti i casi di flagranza. Per gli statali resta intatto l'articolo 18. Viene però messo un tetto al risarcimento (massimo 24 mensilità).

UN NUOVO EQUILIBRIO TRA LEGGE E CONTRATTO. La legge diventa la cornice che fissa le regole generali, lasciando al contratto la possibilità di intervenire e di derogare alla legge quando questa dovesse invadere profili che riguardano il rapporto di lavoro pubblico (dalle sanzioni alla mobilità).