Verbale del Comitato Permanente Regionale del 16/07/2018
Sicurezza delle Sedi di Continuità Assistenziale
mercoledì 08 agosto 2018
Ordine del giorno :
1) Sicurezza Sedi di continuità assistenziale - Proposte modello organizzativo
Introduce la discussione il Dr. Ruscitti il quale rappresenta che la riunione odierna è stata richiesta con urgenza dalla OO.SS. rappresentative a seguito degli episodi di violenza, assurti agli onori della cronaca, anche nella nostra Regione e perpetrati nei confronti dei medici di C.A. Tali episodi. nel passato anche recente, hanno visto coinvolti, come vittime, anche i medici pugliesi. Nel dare atto che anche le altre sigle Sindacali hanno sensibilizzato l’Assessorato sul delicato tema della sicurezza delle sedi di Continuità Assistenziale, appare imminente a questo punto, definire e concordare una soluzione concreta che garantisca la incolumità dei medici in generale e dei medici di continuità assistenziale in particolare.
Già in occasione di un incontro istituzionale con il Presidente della Giunta regionale ed sei presidenti degli ordini dei medici, sono state ipotizzate delle soluzioni, che chiaramente presuppongono una condivisione in seno al CPR. Le ipotesi di lavoro si articolavano nel seguente modo:
a) Accorpamento delle sedi ;
b) Apertura delle sedi di C.A. fino alle ore 22.30;
c) Allocazione dei medici in una sede diversa, non accessibile al pubblico, che garantiscano il triage telefonico e visite domiciliari, uscendo in due, oppure con un accompagnatore identificato, che non potrà in alcun modo essere armato e che renda sicura la visita.
Dopo ampia ed approfondita discussione in cui il Presidente propende per una soluzione che consenta di tenere i medici in sicurezza, escludendo responsabilità che possano ricadere sui DD.GG. quali datori di lavoro , e nel contempo senza creare nocumento per gli utenti.
A tale riguardo l’ipotesi risolutiva potrebbe concretizzarsi nella seguente prospettazione:
1. Ricognizione aggiornata della situazione delle sedi di Continuità Assistenziale che dovranno essere rispondenti ai requisiti di cui all’art. 68 ACN vigente, prevedendo anche un rafforzamento degli ausili sulla prevenzione utile a garantire l’incolumità dei medici nell’ambito della loro attività ambulatoriale.
2. Nelle sedi giudicate idonee dal punto di vista della sicurezza sarà garantita l’attività ambulatoriale dalle ore 20.00 alle ore 22.30 ed a seguire lo svolgimento dell’attività domiciliare;
3. Invece per le sedi giudicate inidonee, di procedere con le seguenti modalità:
a) nei grossi centri dove ci sono altre postazioni si procederà a forme di accorpamento secondo valutazioni dei singoli DD.GG. che hanno una più puntuale percezione delle esigenze del territorio, ovvero ad una allocazione delle stesse c/o i P.S. ospedalieri oppure all’interno dei PTA di prossima istituzione;
b) nei piccoli centri invece, dove c’è una sola postazione e non è possibile individuare una soluzione di cui alla lett. a), sarà inibita l’esercizio dell’attività ambulatoriale nella fascia 20.00 - 22.30, mentre sarà consentita l’attività domiciliare. Tale deroga potrà valere per un periodo di mesi 6 dalla data di adozione delle emanande direttive, fermo restando l’obbligo per i sigg. Sindaci dei Comuni interessati, di individuare una sede più centrale dal punto di vista dell’ubicazione, magari anche all’interno di edifici pubblici che prevedano una sorveglianza h. 24.
A tale riguardo le OO.SS. ( FIMMG, SMI e Intesa Sindacale) illustrano la proposta operativa di riorganizzazione della C.A. che viene acquisita agli atti.
I lavori terminano alle ore 16.30