La medicina dello sport si fa in tre. Stop ai certificati per le attività ludico-motorie
necessità di individuare una nuova e più attuale definizione delle varie tipologie di attività sportiva introducendo criteri più significativi dal punto di vista medico
mercoledì 24 luglio 2013
Sole24ore Sanita'
E' stato approvata oggi dai presidenti delle Regioni la riforma dei protocolli d'idoneità rilasciati dai medici sportivi messa a punto dalla Commissione salute il 10 luglio scorso. Il provvedimento semplifica la certificazione medica stabilendo che per alcuni tipi di attività non sia più necessario il certificato medico.
E' stato approvata oggi dai presidenti delle Regioni la riforma dei protocolli d'idoneità rilasciati dai medici sportivi messa a punto dalla Commissione salute il 10 luglio scorso. Il provvedimento semplifica la certificazione medica stabilendo che per alcuni tipi di attività non sia più necessario il certificato medico.
Il documento fissa i quattro ambiti di intervento della medicina sportiva: la tutela sanitaria delle attività sportive, il supporto specialistico alle attività che utilizzano gli effetti preventivi e terapeutici dell'esercizio fisico e dell'attività sportiva (fra cui rientra la prescrizione dell'esercizio fisico nei soggetti con fattori di rischio e patologie che ne possono beneficiare), la realizzazione di programmi di sanità pubblica per la promozione dell'attività motoria nella popolazione generale, la prevenzione del doping. «Queste attività - aggiunge il documento - rientrano nei livelli essenziali di assistenza solo per quanto riguarda la certificazione di idoneità pratica sportiva agonistica per i minorenni e i disabili di ogni età».
Tra le novità introdotte la «necessità di individuare una nuova e più attuale definizione delle varie tipologie di attività sportiva introducendo criteri più significativi dal punto di vista medico». E quindi: l'attività sportiva agonistica, l'attività sportiva non agonistica e l'attività ludico-motoria. Quest'ultima «prevede che tutte le forme di movimento quali i corsi o le attività in palestra e quant'altro non rientri nelle caratteristiche sopra descritte in quanto non si esauriscono nell'evento sportivo (ad es. raggiungimento del traguardo finale nella corsa) ma sono finalizzate al raggiungimento/mantenimento del benessere psicofisico della persona, sono da considerare attività ludico-motorie che non richiedono alcun certificato medico».
Questi in estrema sintesi i contenuti del documento
La tutela sanitaria delle attività sportive. Si esplica tramite la valutazione clinico-funzionale finalizzata al rilascio del certificato di idoneità sportiva agonistica (sport specifica), e la partecipazione, per lo più in qualità di consulente specialistico dei Mmg/Pls, al rilascio del certificato di idoneità alla pratica sportiva non agonistica; comprende inoltre la valutazione funzionale degli atleti, l'attività di monitoraggio di idoneità e di controllo e qualità sulle certificazioni e l'attività di supporto/controllo nei confronti delle società sportive, enti di promozione sportiva ecc.
Prescrizione e somministrazione dell'esercizio fisico quale prevenzione e terapia di patologie croniche (sport-terapia). Il ruolo dello specialista in Medicina dello sport abbraccia l'intero arco della vita dello sportivo, e comprende anche la fase non agonistica nel bambino e nell'anziano, configurandosi come "medico competente per l'attività motoria", con il compito cioè di indirizzare la persona all'attività motoria o allo sport più indicato e di seguirla in queste attività prescrivendone tipologia, quantità ed intensità necessarie per migliorare lo stato di benessere ed evitarne i rischi connessi a tale attività.
Prevenzione del doping. La medicina dello Sport sarà coinvolta in iniziative che affrontino due principali linee di intervento:
a. interventi di tipo comunicativo-informativo/educativo, in collaborazione con il mondo della scuola e dello sport (Società sportive, Enti di promozione, Federazioni, ecc.) sugli effetti negativi legati all'assunzione di sostanze doping rivolti alla popolazione in generale ed agli atleti o aspiranti tali ai sensi della L. 376/2000;
b. organizzazione di attività di laboratorio, finalizzate alla valutazione dello stato di salute degli atleti e ad analisi epidemiologiche sulla diffusione dell'uso di sostanze dopanti nell'ambito dello sport amatoriale effettuate rispettando l'anonimato degli atleti, all'interno di specifici progetti regionali.
Attività sportiva agonistica. E' definita tenendo conto dei criteri individuati dal Coni e dalle Federazioni sportive nazionali e anche sulla base dei regolamenti internazionali del Cio e delle Federazioni sportive internazionali, comprensiva anche dell'attività agonistica amatoriale. La definizione di attività sportiva agonistica, inclusa l'età di inizio dell'attività sportiva agonistica, dovrà essere concordata in Conferenza Stato-Regioni alla luce delle considerazioni fatte in premessa e poiché, per alcune classi di età, la tutela sanitaria di queste attività rientra nei Lea.
Si deve tuttavia tenere conto che i criteri sanitari di idoneità in età dello sviluppo (preadolescenziale e adolescenziale) sono peculiari per l'accesso alla pratica sportiva stessa.
Dal punto di vista della tutela sanitaria, in questo ambito lo strumento principe è la visita annuale con relativa certificazione di idoneità effettuata dal medico specialista in Medicina dello sport.
Una appendice al documento descrive nel dettaglio come deve essere la visita di valutazione clinico-funzionale per l'idoneità all'attività sportiva agonistica.
Attività sportiva non agonistica. E' a carattere competitivo (gara) o non competitivo, organizzata dal Coni, da società sportive affiliate alle federazioni sportive nazionali o dagli Enti di promozione sportiva e discipline sportive associate riconosciuti dal Coni, o, infine, da organi scolastici nell'ambito dell'attività scolastica extracurriculare e nell'ambito dei Giochi sportivi studenteschi nelle fasi antecedenti a quelle nazionali. La partecipazione a questo tipo di attività richiede apposito certificato di idoneità allo sport non agonistico, a validità annuale, utilizzabile per tutte le tipologie di attività sportiva, rilasciato dal medico di medicina generale, dal pediatra di libera scelta, o eventualmente dallo specialista in medicina dello Sport.
Attività ludico-motoria. Prevede che tutte le forme di movimento, quali i corsi o le attività in palestra, e quant'altro non rientri nelle caratteristiche sopra descritte in quanto non si esauriscono nell'evento sportivo (ad es. raggiungimento del traguardo finale nella corsa) ma sono finalizzate al raggiungimento/mantenimento del benessere psicofisico della persona, sono da considerare attività ludico-motorie che non richiedono alcun certificato medico. Ciò non esclude la raccomandazione di rivolgersi al Medico curante nei casi in cui si passi dalla sedentarietà a uno stile di vita attivo o qualora si intenda praticare un esercizio fisico particolarmente intenso, soprattutto nei soggetti a rischio o comunque per gli over 40 anni.
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