In tre anni i medici sono diminuiti del 6,4%. Mancano gli Mmg

In crescita invece professioni come infermieri, tecnici sanitari, fisioterapisti

venerdì 29 settembre 2017

Dott-Net 

La professione medica non è più amata come prima: dal 2013 al 2016 i camici bianchi sono calati di 18mila unità pari a un meno 6,4%. I ricercatori spiegano che questa flessione è "legata al loro eccessivo numero: in Italia ve ne sono "4,2 per 1.000 abitanti, mentre la media europea è pari a 3,2". Nella Penisola, però, si osserva, "i medici di medicina generale variano da 5,5 per 10.000 abitanti della provincia di Bolzano agli 8,7 della Basilicata". E infatti ogni anno in Italia si diplomano 900-950 medici di medicina generale a fronte dei 3 mila che vanno in pensione. Nel 2023 un cittadino su tre potrebbe non avere il proprio medico di fiducia visto che sono 15mila i medici di medicina generale che usciranno dal sistema nei prossimi 5 anni, considerando un'età media di pensionamento di 67 anni.

Le graduatorie non sono un serbatoio sufficiente, dato che dei 30mila medici apparentemente in attesa di occupazione stabile, oltre il 60% ha più di 50 anni. Solo il 40% - quindi circa 12mila medici - sono potenzialmente attivabili. Situazione critica anche in area ospedaliera: nei prossimi 10 anni, da 50 a 56 mila medici sono in uscita. A questa emorragia si aggiungono i 1500 giovani medici laureati o specializzati che ogni anno si trasferiscono all'estero perché bloccati dall'imbuto formativo e sospesi in un limbo che non consente l'accesso al mondo del lavoro stabile.      "Abbiamo ridotto i posti in ospedale e non abbiamo potenziato il territorio. Dobbiamo essere preoccupati tutti e tutelare un sistema sanitario universale, sostenibile e di qualità", ha detto Roberta Chersevani, Presidente della Fnomceo.

Le professioni che registrano invece la crescita più elevata dal 2013 al 2016 sono quelle degli addetti alla ristorazione (+127.000 con un progresso del 13%)", come "cuochi, camerieri e baristi", poi "facchini e addetti alle consegne (+73.000, +18,3%)", ma anche avvocati (+31.000, +14,7%). Al contrario, arretrano le figure legate alle costruzioni: operai specializzati addetti alla rifinitura delle abitazioni (-63.000, in calo del 14,5%), muratori e carpentieri (-31.000, -6,1%)", poligrafici (-16.000, -29,3%), postini (-15.000, in discesa dell'8%)". Lo si legge nello studio dell'Osservatorio statistico dei consulenti del lavoro sulla domanda di professioni nella 'Quarta rivoluzione industriale', presentato al Lingotto di Torino al Festival del lavoro, organizzato dalla categoria.

Nel dossier dei consulenti del lavoro si evidenzia il salto in avanti dal 2013 allo scorso anno di professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati (+49.000, +11,2%), nonché profili qualificati "nei servizi sanitari e sociali (+34.000, con un aumento del 18,2%) come i massaggiatori, i massofisioterapisti e le puericultrici. In salita, si legge, pure "i tecnici delle attività finanziarie e assicurative (+31.000, +9,7%), gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (+29.000, +14,7%), gli specialisti in scienze sociali (+24.000, +7,9%), gli infermieri, i tecnici sanitari e i fisioterapisti riabilitativi (+22.000, in ascesa del 3,3%)".