Fimmg: Medici di famiglia verso lo stato di agitazione.

È quanto ha chiesto al Segretario Generale Nazionale il Consiglio nazionale della Fimmg, riunitosi a Roma sabato scorso.

lunedì 08 luglio 2019

Bari, 8 luglio 2019. La proclamazione dello stato di agitazione e la messa in atto tutte le azioni previste, fino allo sciopero generale, necessarie alla risoluzione dell’attuale situazione critica. È quanto ha chiesto al Segretario Generale Nazionale il Consiglio nazionale della Fimmg, riunitosi a Roma sabato scorso.

La decisione è stata presa a seguito della situazione di stallo a fronte di problematiche che hanno assunto i contorni di vere e proprie emergenze: dalla carenza di medici all’invecchiamento della popolazione e quindi al peso crescente della cronicità sull’attività della medicina generale, che attende da anni una riorganizzazione, dalla sofferenza dell’emergenza territoriale alla mancata pubblicazione dei bandi per i corsi di formazione specifica in medicina generale, fino al mancato rinnovo dell’ACN. La situazione ha indotto Fimmg a parlare di “omicidio” del SSN, nella mozione approvata sabato.

“Da tempo Fimmg propone una riorganizzazione della medicina generale per affrontare l’emergenza demografica, che vedrà un paziente su tre con più di sessantacinque anni e affetto da almeno una patologia cronica. - spiega Nicola Calabrese, Vice Segretario nazionale Fimmg e Segretario Fimmg Bari - “Il modello dei microteam, con medico di medicina generale, infermiere e collaboratore di studio, sperimentato proprio in Puglia, migliora la capillarità e la capacità assistenziale.”

“Un altro problema è il ritardo della pubblicazione dei bandi da parte delle Regioni per il triennio di formazione specifica 2019-2022 in medicina generale - aggiunge Calabrese - “Questo comporterà uno slittamento nell’avvio dell’attività didattica. Mi sembra un segnale di particolare gravità in un momento in cui la carenza di medici di famiglia inizia a manifestarsi in tutta la sua drammaticità, con migliaia di pazienti che rischiano di rimanere senza copertura per le cure primarie.”

“Non vorrei che dietro l’inerzia e un’apparente sciatteria si nascondesse in realtà la colpevole volontà di sostituire il medico con altre figure professionali determinando l’omicidio del Sistema Sanitario Nazionale.” - conclude Calabrese.