Fimmg a Cittadinanzattiva: informazione non allarmismi
Forse non note le prestazioni garantite dalla medicina generale in caso di sciopero
mercoledì 13 maggio 2015
Appare paradossale che, in un momento in cui il Servizio Sanitario Pubblico è sottoposto a ripetuti tagli, invece di sostenere una battaglia fatta nell’interesse dei cittadini si creino allarmismi con affermazioni che, nell’essere inappropriate, appaiono anche poco informate di ciò di cui si parla.
E’ difficile credere che chi rappresenta i cittadini non conosca i contenuti delle regole che definiscono lo sciopero nei servizi essenziali, tra cui c’è la Medicina Generale, regole fatte proprio per garantire i cittadini rispetto a urgenze e a richieste che come inappropriatamente qualcuno oggi afferma dovrebbero durante lo sciopero portare quei pazienti in pronto soccorso.
Sarebbe bastato leggere la lettera con cui Fimmg ha proclamato lo sciopero per conoscere quali sono le prestazioni garantite dalla medicina generale, guarda caso proprio quelle che il rappresentante di Cittadinanzattiva invia al PS, per avere esattamente il compito opposto, ovvero informare i cittadini sui propri diritti anche durante lo sciopero della medicina generale.
Considerando da un lato che nessuno distorca i contenuti della nostra protesta con inutili allarmismi e dall’altro per rispetto ai milioni di cittadini che nei nostri studi, nelle piazze e con la nostra petizione online ci stanno sostenendo, a garanzia degli stessi ribadiamo, come previsto dal codice di autoregolamentazione firmato guarda caso anche questo solo da FIMMG, che
a. I medici di famiglia durante lo sciopero garantiranno:
· Le visite domiciliari urgenti,
· Le visite in assistenza programmata a pazienti terminali,
· Le prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI)
· Le ulteriori prestazioni definite nell’ambito degli Accordi regionali.
b. I medici di continuità assistenziale (ex guardia medica) garantiranno tutte le prestazioni previste dal loro servizio previo contingentamento e eventuale precettazione se necessaria.
Gli eventuali disservizi, che sembrano quasi auspicati se non indotti da chi avvia i cittadini ai pronto soccorso durante lo sciopero addirittura facilitando tale accesso con variazioni temporanee delle norme sui codici bianchi, saranno per la continuità assistenziale solo nella responsabilità organizzativa dei funzionari delle Aziende Sanitarie.
Questi ultimi saranno, se inattivi, gli unici responsabili della interruzione di un pubblico servizio, responsabilità organizzativa che è proprio in capo ai Distretti a cui si dice di voler intruppare la medicina generale invece di richiamarli all’attenzione delle procedure a garanzia dei cittadini.
La vera beffa è quella di chi in maniera politicizzata parla a nome e per conto dei cittadini a sostegno del funzionariato di poche Regioni che vogliono distruggere il SSN e il danno è quello che si perpetua nel non ascoltare la protesta di quei medici che in tutti i sondaggi sono i più graditi dai cittadini se non altro perché vivono insieme a loro e alle loro famiglie nella quotidianità di 2.000.000 di accessi ai nostri ambulatori.