La medicina «difensiva» costa quanto l'Imu
Sole 24 ore - Roberto Turno
mercoledì 23 gennaio 2013
Più medici che posti letto negli ospedali in Sicilia,
Basilicata, Lazio, Calabria e Campania. Ben 38 incarichi da
primario concessi senza concorso ancora in Campania. Costi
della medicina difensiva dei medici che valgono lo 0,75% del pil, quanto I'tmu
pagata allo Stato: 10 miliardi. E intanto i casi di malasanità, da aprile 2009 al dicembre scorso,
hanno raggiunto quota 70 e avrebbero causato 400 decessi, con Calabria (87 morti) Sicilia
(84) e Lazio (42) in cima alla lista nera. La
denuncia arriva da la commissione d'inchiesta della Camera su errori
e i disavanzi sanitari, che ieri ha
consegnato la relazione finale, che però non è stata votata dal Pd.
.. Uno stato di preoccupazione diffusa spinge i cittadini a rivolgersi al privato o si traduce in una mobilità sanitaria elevatissima», ha detto il presidente della commissione, Antonio Palagiano (Idv).
Rispetto a una media nazionale poco oltre gli otto medici ogni 10 posti letto (Pl) ospedalieri, solo Nord-Ovest (6,8 circa) e Nord-Est (7,0;) sono sotto soglia, Nel centro Italia la media è di 9,1, tra Sud e Isole schizza al 10,8, La classifica regionale parla anche più chiaro: solo 6,3 medici ogni 10 pl nelle Marche, in Friuli e a Trento, Bene la Lombardia (6,8), vicine alla media nazionale Emilia Romagna (7,8), Toscana (8,3) e Abruzzo (8,8), Ma il boom è appunto tra Sicilia (12,3), Basilicata (11,8), Lazio (11,3) e Calabria 11.,1) e di poco anche la Campania (10,1), Altro capitolo è quello degli incarichi «apicali» benevolmente concessi in Campania senza concorso, Secondo la relazione sarebbero stati, sotto varie forme, ben 383 quelli «ricoperti a vario titolo da personale che non ha superato un regolare concorso», Per non dire dell'ospedale «Santa Maria della Mìserìccrdìa» di Sorrento, tra appalti fuori regola per l'acquisto di beni e macchinari, addirittura l'assenza di bandi. Nel mirino anche la Sicilia, dove si contesta «il permanere di gravi criticità finanziarie» a partire dalla asi di Messina, a dispetto dell'effetto annuncio di misure e interventi mai realizzati». In pratica, tanti flop mascherati.
Infine, il capitolo ticket. La situazione attuale, ammette la relazione, è fonte di ìneguaglianze. Ma che fare per riportare equità e omogeneità? Sulla proposta del ministero della Salute di eliminare i ticket e le esenzioni e di introdurre un meccanismo di franchigia proporzionale al reddito lordo, anche considerando rrsee, la commissione d'inchiesta chiede cautela, Ma non scarta l'ipotesi. E propone di accompagnare il cambiamento con un'integrazione tra Ssn e assicurazioni private, che potrebbero rappresentare per i cittadini «uno strumento di possibile ammortizzazione dei costi sanitari».
RTu,
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