Avellino: è guerra tra medici di base e ASL per la revisione delle anagrafi

Parafrasando Carlo Emilio Gadda, alcuni tra medici di base e pediatri lo hanno già definito “quel pasticciaccio brutto di via degli Imbimbo”.

mercoledì 13 febbraio 2013

Fonte: La nostra voce

Il pasticciaccio, a parere loro, sarebbe tutto nella revisione delle anagrafi degli assistiti, che comporta da qualche mese trattenute da parte dell’Asl di Avellino sugli stipendi dei medici stessi. Una confusione derivante dalla necessità di aggiornare le anagrafi – “sono vecchie di dieci anni”, ha specificato il direttore generale dell’Asl, Sergio Florio –, e che sarebbe generata, come denunciano i medici, da palesi incongruenze tra i nominativi depennati dagli elenchi (con conseguente riduzione del numero di assistiti e dunque della retribuzione) e i numeri reali.

Dalla diffida che il Sindacato e l’Associazione Professionale dei Medici di Medicina Generale ha inviato al Direttore generale e al Direttore sanitario dell’Asl di Avellino, si legge che sarebbero tantissimi gli assistiti erroneamente cancellati dalle anagrafi con un tratto di penna. Addirittura, sono stati esclusi dagli elenchi finanche “‘deceduti’ che respirano, camminano, mangiano, amano, odiano ed hanno anche il medico di famiglia che li ha assistiti e li continua ad assistere”, si evince in un passaggio del documento.

“Innanzitutto – replica Florio, contattato telefonicamente – non è soltanto l’Asl ad intervenire, ma è (ognuno in base alle reciproche competenze) l’Asl unitamente alla Guardia di Finanza, che ha già rappresentato le problematiche degli ultimi dieci anni alla Corte dei Conti. Questo perché i berretti verdi stanno verificando la presenza di danni e/o errori ascrivibili a chi avrebbe dovuto sorvegliare e non l’ha fatto”.

“Accertamenti interni hanno reso possibile stimare l’errore – prosegue il direttore generale –: il margine non supera il 5%, il che dà l’idea di una capacità significativa di centrare il bersaglio”. Ma il sindacato, che in un passaggio si riserva di adire le Autorità giudiziarie competenti e di produrre ricorso alla Procura Regionale della Corte dei Conti, va giù duro. Giacché “ai sensi delle norme vigenti, rimane in capo alla Asl la responsabilità del costante aggiornamento dell’anagrafe degli assistiti, appare lapalissiano che la Asl debba denunciare se stessa per la grave inadempienza circa l’organizzazione amministrativa proprio nella tenuta dell’anagrafe degli assistiti”. “Noi operiamo – ribatte Florio – sulla base delle anagrafi comunali e della tessera sanitaria, e ci stiamo sforzando di fare quello che in realtà si sarebbe dovuto fare tanti e tanti anni fa”.

Un altro passaggio del documento di diffida redatto dal sindacato mette in dubbio anche la completezza dell’assistenza sanitaria in provincia:“Secondo i dati trasmessi in Regione dalla nostra ASL, la differenza tra residenti (439mila) e numero di assistiti (411mila) è di 28mila cittadini. Sarebbe interessante far indagare questi 28mila cittadini residenti ‘fantasmi’, per scoprire chi è il loro medico”. Persone, dunque, che da un momento all’altro sarebbero state nei fatti private dell’assistenza sanitaria e che inoltre, recatesi nei distretti di zona per operare la scelta del medico di base, si sarebbero viste respinte dal personale.

“Abbiamo coinvolto tutti i 119 comuni della provincia – chiude Florio –, per far sì che venga fatta un’analisi, un riscontro proprio in relazione a quelle situazioni che ci sono state definite come impossibili a verificarsi. Se sarà riscontrato un errore, verrà corretto senza alcun problema”.

La situazione pare piuttosto complicata, e la sensazione è che il bandolo della matassa non verrà dipanato a breve.