Campagna antinfluenzale nel caos.

Calabrese (Fimmg Bari): “Per tutelare i cittadini è prioritario mettere a disposizione i vaccini e non far ricadere sui medici di famiglia le inefficienze del sistema”

martedì 15 novembre 2022

Bari, 15 Novembre 2022. “Prendiamo atto della disponibilità della direzione generale della ASL Bari al dialogo e dell’impegno a semplificare i processi di distribuzione delle dosi di vaccino, visto il cattivo funzionamento dei sistemi informatici regionali. Persistono tuttavia perplessità circa la disponibilità complessiva delle dosi a disposizione della medicina generale per far fronte alla richiesta dei cittadini per la copertura vaccinale contro l'influenza.” - commenta così Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari, l’incontro avvenuto oggi con la Direzione Generale della ASL Bari a seguito dei gravi problemi riscontrati nell’approvvigionamento delle dosi vaccinali da parte dei medici di famiglia. Durante l’incontro, sollecitato dalla Fimmg, la Direzione sanitaria si è impegnata a semplificare i processi nella distribuzione delle ulteriori dosi di vaccino antinfluenzale.

A fronte di un sistema informatico inefficiente e di gravi disfunzioni organizzative nella distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia per la campagna antinfluenzale, la ASL Bari aveva avanzato ai medici di famiglia la richiesta di autocertificare le dosi di vaccino somministrate. “Le inefficienze organizzative del sistema non possono ricadere sui medici di medicina generale, già oberati di lavoro e di carichi amministrativi.” - continua Calabrese. 

Dopo incontri di programmazione effettuati la scorsa estate, la campagna vaccinale antinfluenzale è iniziata, a macchia di leopardo, ai primi di ottobre in tutti i distretti della ASL, facendo registrare problemi di distribuzione delle dosi.

Ai medici di famiglia è stato richiesto di somministrare e registrare su un apposito software l’80% delle dosi, prima di poter richiedere una nuova fornitura. Il sistema informatico ha però fatto rilevare problemi di allineamento con l’anagrafe vaccinale, con inevitabili problemi nella fornitura. Per ovviare, la ASL ha chiesto ai medici di esibire il report delle vaccinazioni eseguite 
stampandolo da Giava, e dimostrare di aver somministrato l'80% dei vaccini.

“La priorità è evitare che le dosi di vaccino rimangano nei frigoriferi di ASL e distretti, mentre pazienti anziani e fragili restano in attesa” - conclude Calabrese - “e oberare i medici di nuove incombenze burocratiche non è la soluzione”.