Veneto, Usl 3: «detective» a caccia di medici.

Scassola: "travolti dalla burocrazia, un dottore su due ha 1800 pazienti"

martedì 10 gennaio 2023



dal sito FIMMG Nazionale

Ogni mattina due lavoratori dell'Usl 3 si alzano sapendo che dovranno andare «a caccia» e più velocemente della concorrenza, nella giungla di bandi, avvisi pubblici, ma anche chat e gruppi whatsapp, di medici e sanitari. Due «cacciatori di teste» chiamati alla battaglia per tenere in piedi la medicina di base veneziana con ogni mezzo a disposizione e che, per dirla con le parole di Giovanna Busso dirigente della Direzione Amministrativa del Territorio, «più che dipendenti Usl sono diventati detective». Il loro compito, da mesi, è unicamente quello di fare «scouting», scovando aspiranti medici di medicina generale disposti a farsi carico di un numero compreso tra i 1500 e i 1800 pazienti simultaneamente, per tappare per tempo i buchi potenziali lasciati dalle cosiddette zone carenti e non abbandonare nessun assistito veneziano al proprio destino, senza medico di base. Un'impresa che nell'anno passato si è dimostrata titanica con 58 posizioni inizialmente scoperte nel territorio dell'Usl 3 (e sempre tappate da sostituti anche in via di formazione), ma che in questo 2023 appena iniziato pare scorgere un po' di tregua. Attualmente sono infatti «solo» 24 le zone carenti tamponate da sostituti assunti a tempo determinato e utenti suddivisi tra i medici di base che hanno accettato di aumentare il proprio massimale di pazienti. «A questi, dobbiamo aggiungere due colleghi che andranno in pensione entro marzo e altri sette che nell'arco del 2023 compiranno i 70 anni - spiega Busso - si tratta di coprire all'incirca dieci posti, l'equivalente di quanto fatto solo nell'ultimo mese. Se non arrivaranno nuove pandemie ad aggravare la situazione, possiamo essere relativamente sereni». «Il primo messaggio rassicurante è che nessun cittadino veneziano oggi è senza medico, e che non abbiamo dovuto inventare soluzioni creative come servizi di guardia medica diurna per tamponare le criticità». spiega anche il dirigente della Funzione Territoriale Stefano Vianello. L'Usl 3 è riuscita a rimpiazzare Domenico Merlo a Venezia Centro storico, Giulio Bergamasco al Lido, Silvia Rubini a Cavarzere e altri professionisti che hanno raggiunto la pensione a Mira, Marcon, Martellago e Mirano. La battaglia sul campo però continua: dei 350 professionisti di medicina generale in laguna ben 177 hanno accettato di aumentare il proprio massimale a 1800 utenti, dato che ha permesso di soccorrere sedici zone carenti. «E' vero, per questi colleghi aumentano le indennità, ma si compiono anche grandi sacrifici e il gioco non vale la candela - interviene Maurizio Scassola, segretario veneziano Fimmg -. Con il cinque per cento di margine in più e la possibilità di ricongiunzioni familiari degli assistiti, arrivare a duemila utenti è un attimo. Numeri simili rispettano la media europea, ma diventano accettabili solo in presenza di un'alta organizzazione del lavoro e di un supporto del personale amministrativo. Invece molti colleghi sono soli, lavorano con l'incessante squillo del telefono e si trovano travolti dalla burocrazia». Anche per questo la Fimmg è in trepidante attesa dei prossimi colloqui con l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin e la Regione Veneto, a cui ha chiesto anche formazione di alto livello per il personale amministrativo e una razionalizzazione dei sistemi informatici. «Oggi siamo invasi dai portali per trasmettere i dati, ce n'è uno per la trasmissione di certificati, uno per le note Aifa, uno per la trasmissione dei dati Covid. Per prescrivere medicinali ai pazienti diabetici, che sono l'8 per cento della popolazione, abbiamo così tanti passaggi da toglierci la metà del tempo - precisa Scassola -. Siamo i primi a pagare insieme ai nostri pazienti". Nell'anno passato si è dimostrata titanica la ricerca di medici con 58 posizioni scoperte nell'Usl 3, sempre tappate da sostituti anche in via di formazione Attualmente sono 24 le zone carenti tamponate da sostituti assunti a tempo determinato e utenti suddivisi tra i medici di base che hanno accettato di aumentare il proprio massimale di pazienti Dei 350 professionisti di medicina generale in laguna ben 177 hanno accettato di aumentare il proprio massimale a 1800 utenti soccorrendo sedici zone carenti.