Bilanci colabrodo, la Corte dei Conti boccia pure le Asl
Dopo gli ospedali, in particolare il Policlinico di Bari e i Riuniti di Foggia, sono le ASL ad essere finite nel mirino dei giudici contabili.
mercoledì 15 gennaio 2014

I bilanci si sono chiusi tutti con notevoli perdite. I debiti verso i fornitori sono in aumento. I giorni di ritardo nei pagamenti sono raddoppiati e le spese farmaceutiche hanno superato i limiti imposti dalla legge. Uno dei casi più critici è quello della Asl di Taranto che ha chiuso il bilancio 2011- 2012 con una perdita di 70 milioni di euro. Non stanno meglio le casse della azienda sanitaria barese che ha fatto registrare una perdita di 40 milioni.
Nella Asl Bat il problema più forte riguarda il debito verso i fornitori cresciuto di 28 milioni tra il 2010 e il 2011. Non è l'unico guaio dell'azienda della sesta provincia che, come scrivono i giudici, ha visto quasi triplicare i giorni di ritardo nei pagamenti, passati da 27 giorni a 68. Meno grave la situazione nella Asl di Lecce che ha chiuso il bilancio con 11 milioni di perdite rispetto ai 60 dell'esercizio precedente. I conti non tornano nemmeno nella azienda di Brindisi che dal 2008 al 2011 non è riuscita ad estinguere i debiti nelle forniture rimasti fermi a 190 milioni di euro. Bari chiude a -40
La Asl di Bari ha chiuso l'esercizio 2011 con una perdita pari a 40 milioni e 731mila euro. E cosa più preoccupante, secondo i giudici, è che non sono state fornite spiegazioni su come coprire gli ammanchi. L'ammontare dei debiti verso fornitori è rilevante, siamo intorno ai 140 milioni di euro. Altra nota dolente riguarda il tetto della spesa farmaceutica che è stato sforato. Tanto è vero che la Asl ha dovuto costituire commissioni speciali per il monitoraggio della spesa dei farmaci.
Taranto perde 70 milioni La Asl di Taranto ha chiuso l'esercizio 2011 con una perdita di 70 milioni. C' è poi un trend in crescita dei debiti verso fornitori e dei giorni di ritardo nei pagamenti. Gli arretrati sono passati da 190 milioni e 434mila euro a 262 milioni (diventati 253 nel 2013) e i giorni di ritardo nei pagamenti, raddoppiati da 102 a 202. La direzione dell'azienda ha motivato gli arretrati con la carenza di disponibilità finanziarie per effetto delle perdite cumulate negli anni e non ripianate dalla Regione. Bat, debiti in rialzo Nella Asl Bat al termine dell'istruttoria è emerso che l'esposizione debitoria è passata 64 milioni e 573mila euro a 92 milioni. Così come i giorni di ritardo nei pagamenti diventati da 27 a 68.
L'azienda ha spiegato nella sua memoria che i debiti sono aumentati per effetto di nuove normative che hanno appesantito l'iter di conduzione delle gare e quello di riscontro contabile dei debiti per forniture; in secondo luogo, per la carenza di personale nelle aree patrimonio e bilancio. Nel 2012 il dato è migliorato. Il collegio dei giudici tuttavia ritiene «impossibile trascurare un incremento di 28 milioni di euro di debito rispetto al 2010». Si riscontra inoltre un forte aumento nella spesa di farmaci oncologici. Lecce, i conti migliorano La Asl di Lecce ha chiuso l'esercizio 2011 con una perdita di 11 milioni: il risultato è negativo, ma in forte miglioramento rispetto all'esercizio precedente in cui la perdita ammontava a 60 milioni. Nell'azienda sanitaria leccese inoltre non è stato assicurato un buon livello di controllo analitico delle cartelle cliniche e schede di dimissione ospedaliera. Foggia, i fornitori aspettano 272 milioni
La Asl di Foggia ha chiuso l'esercizio 2011 con una perdita di 36 milioni. Il collegio dei sindaci ha evidenziato che tale perdita è stata contenuta, per effetto dei maggiori contributi regionali, e per la riduzione di acquisti di beni, servizi e personale. La situazione dei debiti invece è crescente da 18 milioni a 272. Tuttavia quest'anno il debito è stato abbattuto del 75% con l'impiego di circa 50 milioni di anticipazione cassa. Brindisi, pagamenti in forte ritardo Il bilancio si è chiuso con 35 milioni di perdite. Trend in crescita dei debiti verso il tesoriere, verso i fornitori e dei giorni di ritardo nei pagamenti. Siamo a quota 197 milioni. Il problema persiste dal 2008. Su questo l'azienda ha spiegato che mentre nel 2010 le risorse per ripiano perdite ottenute dalla Regione avevano consentito di mantenere quasi inalterata l'esposizione debitoria, nel 2011 il forte divario tra perdita d'esercizio e contributi a ripiano ricevuti dalla Regione ha comportato l'impennata della voce di debito. Valentina Marzo