Vaccini, da oggi senza certificato fuori da scuola.

Grillo: obbligo resti solo su morbillo

lunedì 11 marzo 2019

Doctor News

E' scaduto il termine per mettersi in regola con i vaccini obbligatori, portando il certificato vaccinale a scuola, da oggi al suono della campanella, i bambini da 0 a 6 anni rimasti con la sola autocertificazione rimarranno fuori dall'aula, finche' non saranno in regola. La legge Lorenzin, che prevede dieci vaccini obbligatori e, appunto, l'esclusione dalla scuola dell'infanzia per i bambini non in regola (per quelli di elementari e medie invece scattano le multe ai genitori) diventa dunque pienamente operativa, dopo una serie di rinvii, ultimo proprio quello del Milleproroghe che spostava la scadenza dal settembre 2018 al 10 marzo 2019, per evitare il caos alla riapertura delle scuole dopo le vacanze, anche alla luce del fatto che l'anagrafe vaccinale, uno dei capisaldi della legge Lorenzin che consentirebbe di avere un quadro preciso di quanti bambini sono vaccinati, ancora non è pronta.

La legge Lorenzin sui vaccini «è stata una misura emergenziale, nata dalla necessità di colmare un gap di coperture creatosi in diversi anni precedenti e da quella di rispondere all'epidemia di morbillo. I dati sono migliorati per i nuovi nati, ma il dl Lorenzin non può incidere sui giovani adulti vulnerabili, quelli fuori dall'età scolastica. Questa è la critica principale a quella legge: aver puntato tutto e solo sull'obbligo sperando che bastasse» ha detto il ministro della Salute, Giulia Grillo, in un'intervista a Repubblica. La nuova legge non sarà «un atto di urgenza, come quello di Lorenzin, ma una normativa-quadro basata sui dati epidemiologici del Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Usare l'obbligo è un fatto politico, non scientifico». Discorso diverso vale oggi per il morbillo: «c'è un'epidemia in atto. E quindi sul morbillo bisogna tenere misure obbligatorie. Ma dobbiamo anche lavorare per convincere i cittadini a fare una cosa positiva per la loro salute, non imporre». Quanto alla richiesta di Salvini di far slittare il termine di oggi, osserva: «Non capisco il perché di quelle parole. Di certo ora non c'era l'urgenza di fare un decreto per togliere l'obbligo». Quanti bambini rischiano oggi di restare fuori da scuola? «I dati precisi arriveranno nei prossimi giorni dalle scuole. Non saranno grandi numeri», a suo avviso: «i genitori sono molto più responsabili di quanto spesso si racconta. Quelli che non vogliono vaccinare sono una esigua minoranza».