Casarano, super lavoro al pronto soccorso Medico colto da infarto
L’episodio fa esplodere la protesta sul carico di lavoro che sopportano ogni giorno, specie in estate, medici ed infermieri.
sabato 24 agosto 2013

PIERANGELO TEMPESTA (Gazzetta del Mezzogiorno)
CASARANO - Stress insostenibile: il medico del Pronto soccorso colpito da un infarto dopo aver visitato oltre 40 pazienti in poco più di tre ore. È accaduto ieri mattina all’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano. Vittima del malore è il neurochirurgo Donato Rizzo, 52 anni, residente ad Andrano e da diversi anni impegnato nel lavoro di pronto soccorso. L’episodio fa esplodere la protesta sul carico di lavoro spesso oltre il limite che sopportano ogni giorno, specie in estate, medici ed infermieri.
CASARANO - Stress insostenibile: il medico del Pronto soccorso colpito da un infarto dopo aver visitato oltre 40 pazienti in poco più di tre ore. È accaduto ieri mattina all’ospedale “Francesco Ferrari” di Casarano. Vittima del malore è il neurochirurgo Donato Rizzo, 52 anni, residente ad Andrano e da diversi anni impegnato nel lavoro di pronto soccorso. L’episodio fa esplodere la protesta sul carico di lavoro spesso oltre il limite che sopportano ogni giorno, specie in estate, medici ed infermieri.
Secondo quanto raccontano alcuni operatori sanitari, il dottor Rizzo aveva iniziato il turno di lavoro alle 8 e fino alle 11.30 aveva visitato 42 pazienti: in media uno ogni 5 minuti. Uscito dalla medicheria per andare in bagno, è crollato sul pavimento, nel corridoio colmo di pazienti in attesa, e ha perso conoscenza. È stato subito soccorso da colleghi e infermieri, intubato e trasferito d’urgenza a Lecce, dove è stato operato. Nel pomeriggio ha fatto ritorno a Casarano, dove ora è ricoverato in Chirurgia. Si è risvegliato ma non si conoscono ancora con certezza le conseguenze del malore che lo ha colpito. «Mentre medici e infermieri aiutavano il dottore - racconta chi ha assistito la scena - alcuni pazienti, anche con traumi lievissimi, inveivano contro di loro, sollecitandoli a sbrigarsi perché avevano bisogno di cure. È stato vergognoso».
Il Pronto soccorso casaranese negli ultimi giorni avrebbe registrato 130-140 accessi giornalieri (19mila dall’inizio dell’anno), arrivando a toccare punte di 160. Nella notte tra giovedì e venerdì, da quanto appreso, sarebbero giunti negli stessi minuti sette pazienti in codice giallo. «Le stanze erano occupate da pazienti allettati – raccontano – e gli specialisti si sono visti costretti a fare le visite in corridoio».
«Al lavoro – racconta un operatore – ci sono un medico e tre infermieri, uno dei quali quasi sempre impegnato in accettazione. Lavoriamo sotto organico e molto male, sottoposti ad uno stress psicofisico non indifferente. Bisogna tener conto che a Casarano, d’estate, arrivano anche i pazienti delle marine di Ugento e di altre località turistiche. A ciò si aggiunga che ci sono solo due sale mediche e un’astanteria con quattro posti letto che, in realtà, ospita quasi sempre dieci persone. Molti pazienti rimangono ricoverati in pronto soccorso in attesa del posto letto. Tra di loro ci sono anziani che necessitano di continua assistenza. Durante il giorno non c'è una guardia giurata e manca la privacy per i pazienti. Così non possiamo più andare avanti, eppure stiamo resistendo nonostante tutte le difficoltà».