Richiamo con vaccini a RNA-bivalenti nell’ambito della campagna di vaccinazione COVID-19.
Possibilita' di una terza dose booster in anziani e fragili
lunedì 17 ottobre 2022
Oggetto: aggiornamento delle indicazioni sul richiamo con vaccini a RNA-bivalenti nell’ambito
della campagna di vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19.
L’attuale contesto epidemiologico presenta un’aumentata circolazione del virus SARS-CoV-2
contestuale all’incremento dell’indice di trasmissibilità sopra la soglia epidemica. Al fine di realizzare
un ulteriore consolidamento della protezione conferita dai vaccini nei confronti delle forme gravi di
COVID-19, e nel rispetto del principio di massima precauzione, si raccomanda un’ulteriore dose di
richiamo con vaccino a mRNA bivalente, a favore delle persone di età ≥ 80 anni, degli ospiti delle
strutture residenziali per anziani e delle persone di età ≥ 60 anni con fragilità motivata da patologie
concomitanti/preesistenti (allegato 1), che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con
vaccino a mRNA monovalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dalla stessa o dall’ultima
infezione da SARS-CoV-2 (data del test diagnostico positivo).
Su richiesta dell’interessato, anche tutti gli altri soggetti ultrasessantenni che hanno già ricevuto un
secondo richiamo con vaccino a mRNA monovalente , potranno comunque vaccinarsi con un’ ulteriore
dose di vaccino a mRNA bivalente, una volta trascorsi almeno 120 giorni dal secondo richiamo o
dall’ultima infezione da SARS-CoV-2 (data del test diagnostico positivo).
A tal fine, si precisa che i vaccini a m-RNA bivalenti (original/omicron BA.1 o original/omicron BA.4-
5), sono già autorizzati da EMA ed AIFA per l’utilizzo come dose di richiamo, a prescindere dal
numero di dosi precedentemente ricevute.
Si specifica, infine, che, per tutti i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 autorizzati in Italia, è
possibile la somministrazione concomitante (o a qualsiasi distanza di tempo, prima o dopo) con altri
vaccini, compresi i vaccini basati sull’impiego di patogeni vivi attenuati, con l’eccezione del vaccino
contro il vaiolo delle scimmie (MVA-BN), per il quale resta ancora valida l’indicazione di una distanza
di almeno 4 settimane (28 giorni) tra un vaccino e l’altro. Si sottolinea l’importanza di considerare la
possibilità di co-somministrare il vaccino antinfluenzale e quello anti-SARS-CoV-2 nella preparazione
e conduzione della campagna di vaccinazione contro il virus dell’influenza.