Nessuno si vaccina più. Ma questa influenza uccide

Psicosi dopo il caso Fluad, crolla la prevenzione. E il virus dilaga

sabato 17 gennaio 2015

ALESSANDRO GONZATO (Libero)

Italia è a letto con la febbre. I casi di malattia, in alcune regioni, sono addirittura tripli-La campagna antinfluenzale cati D la Scenda è stata un flop e oggi mezza «Fluad», le morti sospette e la decisione dell'Aifa (l'agenzia italiana del farmaco) (...) segue a pagina 17 Ospedali intasati Nessuno si è vaccinato: si muore di influenza

La psicosi sugli effetti collaterali ha fatto precipitare i numeri della profilassi e il virus ha colpito durissimo: il contagio è tre volte la media, sette decessi soltanto in Veneto (...) di bloccare il prodotto della Novartis - poi sollevata da qualsiasi responsabilità dall'Istituto superiore della sanità -il calo dei vaccini, stando ai dati del sindacato dei medici di famiglia, è stato in media del-l'80 per cento. Il crollo maggiore si è verificato nel Lazio, mentre in Emilia Romagna la diminuzione è stata più contenuta.

Da Nord a Sud febbre, tosse e raffreddore. Ha vinto la psicosi. In quei giorni di caos, di polemiche, di accuse e di sospetti, Luca Pani, direttore dell'agenzia del farmaco, aveva ipotizzato che si potesse scatenare un fenomeno simile. Ma i numeri, oggi, forse vanno al di là di ogni possibile previsione. In Veneto, dall'inizio dell'anno, a seguito di forti attacchi influenzali sono morte sette persone: i decessi si sono verificati a Belluno, Vicenza, Treviso e Padova. Stando all'ultimo report elaborato dal settore Promozione e Sviluppo sanità pubblica della Regione nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio l'influenza ha colpito circa 43 mila persone, una cifra quattro volte superiore a quella dello stesso periodo delle quattro stagioni precedenti. Nel Nordest, col virus Hlnl, è tornato anche l'incubo «suina».

Come a Lecce, dove per colpa del virus è morto un bimbo di appena quindici mesi. La storia è davvero drammatica. Era stato ricoverato per una sospetta sindrome influenzale con placche alla gola. I medici (sei sono finiti sotto indagine), una volta somministrata la terapia avevano dato il nulla osta per le dimissioni. Sennonché nei giorni seguenti la febbre è aumentata e il bambino è stato portato nuovamente al pronto soccorso, ricoverato in pediatria per una sospetta gastroenterite. Fino a una crisi respiratoria con cardiomiopatia.

 Il 7 gennaio la situazione è precipitata: il bimbo è stato trasferito in rianimazione per un'ischemia celebrale provocata da un'infezione polmonare. Una settimana dopo è morto. Al momento, in Puglia, sono sei i pazienti considerati gravi. Gli ospedali e i pronto soccorso sono intasati di gente.

L'Asl di Bari, come altre aziende sanitarie del Paese, ha annullato i ricoveri ordinari - ad eccezione dei pazienti oncologici - per dare spazio alle emergenze. L'Ordine dei medici del capoluogo pugliese ha chiesto all'assessorato alla Sanità la creazione, in tempi rapidi, di un'unità di crisi per coordinare l'emergenza. A Salerno, invece, è morta una donna di 34 anni. Fino a pochi giorni prima aveva sempre goduto di ottima salute.

Poi un attacco febbrile non le ha dato scampo. In Italia l'influenza è la terza causa di decesso. Ogni anno, mediamente, contraggono il virus dai 6 ai 9 milioni di persone. Ottomila muoiono per complicanze dovute alla malattia. La psicosi degli ultimi mesi, purtroppo, potrebbe far aumentare questa cifra.