Celiaci, arriva la pillola che consente di sgarrare

La ricerca: Messa a punto in Canada dopo 10 anni

domenica 19 luglio 2015

Il Tempo
Allarme dei medici: troppo glutine nel cibo industriale ¦

Una pillola per consentire alle persone che soffrono di celiachia di «trasgredire» alla dieta glutenfree senzarischiè stata messa a punto dopo dieci anni di studi dal ricercatore Hoon Sunwoo, docente di scienze farmaceutiche dell'Università canadese di Alberta, convinto che il prodotto, in fase avanzata di sperimentazione, potrà essere presto commercializzato. Non si tratta di un farmaco perla cura della malattia celiaca ma di un medicinale che permette di consumare occasionalmente glutine senza danni all'intestino e senza fastidiosi sintomi.

La pillola utilizza gli anticorpi contenuti nel tuorlo dell'uovo per ricoprire il glutine, in modo che possa semplicemente attraversare l'organismo senza creare problemi. Il medicinale si potrà assumere 5 minuti prima del pasto a rischio per ottenere una protezione di circa 2 ore dagli effetti del glutine. Una volta dimostrate efficacia e salubrità la pillola potrebbe essere la risposta ad una delle domande più fre-quentiposte alle 310 farmacie che in Italia hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione sulle intolleranze al glutine ospitando gli incontri tra gli esperti Adi (Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica) e la popolazione per consulti nutrizionali e informativi.

Oltre 100 tra nutrizionisti e gastroenterologi (Aigo) hanno risposto telefonicamente a dubbi e curiosità. A pochi giorni dalla fine del mese delle intolleranze al glutine, l'Adi traccia un primo bilancio dell'iniziativapromossain collaborazione con Schàr e introduce nuovi spunti di riflessione sui trattamenti terapeutici dall'ultima Digestive Disease Week (Ddw), ilpiù grande congresso di gastroenterologia e nutrizione americano, a cui alcuni esperti Adi hanno preso parte. «Le domande più frequenti rivolte agli specialisti medici e dietisti, impegnati nella campagna - riferisce Antonio Caretto, presidente Adi - hanno dimostrato quanto fondamentali siano la corretta informazione e il counseling dietetico del medico specializzato o del dietista esperto sia verso i pazienti sia verso i genitori dei bambini celiaci.

La maggior parte delle domande ha infatti riguardato le tappe per arrivare alla diagnosi, gli esami da effettuare, le figure mediche da consultare e soprattutto la possibilità di concedersi ogni tanto qualche strappo nella dieta». Le incertezze correlate ai disturbi sono aumentate proporzionalmente a un reale incremento della sensibilità al glutine (Ncgs) e della malattia celiaca (fino a 5 volte soprattutto nei bambini). Le cause sono probabilmente legate a un aumento del consumo di grano, aunamodificazione della qualità del frumento e del glutine presenti nei prodotti, nonché all'impiego del glutine come additivo o come riempitivo e in ultimo da un notevole miglioramento delle tecniche diagnostiche.

«E importante essere al corrente - dichiara Massimo Vincenzi, medico gastroenterologo e membro di Adi - che grazie ad appositi test clinico-strumentali e adeguati algoritmi oggi è, infatti, possibile diagnosticare con maggiore facilità e precisione la malattia celiaca, porre una diagnosi di sensibilità, oppure mediante breath test diagnosticare intolleranze al lattosio, al sorbitolo, alfruttosio o stabilire lapre-senza o meno di un crescita abnorme e patologica dei batteri intestinali.