Giornata mondiale del medico di famiglia.

Scotti: «Decisivo tutelare e valorizzare il nostro ruolo nell’interesse della salute dei cittadini»

giovedì 19 maggio 2022

Roma, 19 maggio 2022 

Giornata mondiale del medico di famiglia. Scotti: «Decisivo tutelare e valorizzare il nostro ruolo nell’interesse della salute dei cittadini» 

«Credo che questa giornata possa servire a farci riflettere, a pensare anche solo per un momento a quanto sia importante per la salute di tutti noi il medico di famiglia. Oggi forse più di ieri, a causa del Covid, possiamo capire quanto sia importante proteggere e anzi valorizzare questa istituzione del nostro sistema sanitario». A dirlo è Silvestro Scotti (Segretario nazionale Fimmg) in occasione della giornata mondiale del medico di famiglia che si celebra oggi (19 maggio). Senza alcuna retorica, il segretario nazionale della Federazione italiana dei medici di medicina generale fa il punto su un tema che mai come in questo momento appare in tutta la sua centralità, ma anche nella sua complessità. «Difendere la medicina di famiglia - ricorda - significa proteggere il diritto di ciascuno di scegliere da chi essere seguito nei suoi bisogni di salute nell’arco di una vita e di un rapporto che, diversamente da qualunque altro ambito, si basa sulla conoscenza diretta e su di un solidissimo rapporto di fiducia tra medico e paziente». Scotti ricorda che i medici di famiglia sono sempre presenti e lo sono sempre stati, come purtroppo testimoniano più di 370 decessi per Covid, legati a contagi che nella maggior parte dei casi si sono verificati in servizio. «La continuità è una caratteristica fondamentale del nostro lavoro - ricorda Scotti-, così come la prossimità. Il medico di famiglia è quello che trovi a studio, ma che non esiti a chiamare anche il sabato, la domenica o a tarda sera. Non un dipendente, ma un professionista al servizio della salute dei cittadini». Parole, quelle del segretario nazionale Fimmg, che da un lato sono di ringraziamento ai tanti colleghi presenti sul territorio, e dall’altro vogliono essere di stimolo per chi nelle istituzioni è chiamato a programmare e decidere. «Troppo spesso negli ultimi anni - conclude Scotti - la medicina generale ha dovuto fare da cuscinetto a carenze strutturali ed errori di programmazione che si protraggono da decenni. La nostra soddisfazione è però nella consapevolezza di essere apprezzati dai nostri pazienti, ogni anno di più, come testimonia l’ultimo Tableau de Bord dell’Istituto Piepoli secondo il quale l’81% dei cittadini ripone in noi un’enorme fiducia».