Scotti: «C’è un clima di delegittimazione»
Il vicesegretario Fimmg mette in guardia sulle conseguenze dei continui richiami a «punizioni» nei confronti dei medici
sabato 17 ottobre 2015

Corriere della Sera
Il tourbillon di notizie su possibili sanzioni ai medici che sconsiglino ai propri pazienti di sottoporsi alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale viene accolta con un certo scetticismo da parte di alcuni rappresentanti dei sindacati di categoria e dele società scientifiche dei medici. Silvestro Scotti , vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale e presidente dell’Ordine dei medici di Napoli , paventa scherzando un «ritorno al passato» di qualche secolo : «In una ricerca recente ho trovato un documento del Regno delle Due Sicilie — racconta —. All’epoca quando fu fatta la prima campagna vaccinale antivaiolosa, si contava a livello periferico sulle ostetriche che erano presenti sul territorio perchè il medico era considerato un lusso. Ebbene nel documento si parla di portare le ostetriche davanti una specie di commissione di disciplina del loro Collegio, fino a pensare addirittura di radiarle se non facilitavano la vaccinazione antivaiolosa». Ma mette in guardia contro il clima di “delegittimazione” che in qualche modo si sta creando nei confronti della classe medica. «Se si continua a dire che i medici sono spreconi e bisogna punirli, alla fine un cittadino cosa deve pensare?».
Il tourbillon di notizie su possibili sanzioni ai medici che sconsiglino ai propri pazienti di sottoporsi alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale viene accolta con un certo scetticismo da parte di alcuni rappresentanti dei sindacati di categoria e dele società scientifiche dei medici. Silvestro Scotti , vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale e presidente dell’Ordine dei medici di Napoli , paventa scherzando un «ritorno al passato» di qualche secolo : «In una ricerca recente ho trovato un documento del Regno delle Due Sicilie — racconta —. All’epoca quando fu fatta la prima campagna vaccinale antivaiolosa, si contava a livello periferico sulle ostetriche che erano presenti sul territorio perchè il medico era considerato un lusso. Ebbene nel documento si parla di portare le ostetriche davanti una specie di commissione di disciplina del loro Collegio, fino a pensare addirittura di radiarle se non facilitavano la vaccinazione antivaiolosa». Ma mette in guardia contro il clima di “delegittimazione” che in qualche modo si sta creando nei confronti della classe medica. «Se si continua a dire che i medici sono spreconi e bisogna punirli, alla fine un cittadino cosa deve pensare?».
Gli Ordini reponsabili dei processi disciplinari
In realtà , sembra che l’argomento delle possibili contromisure nei confronti dei medici “reticenti” sulle vaccinazioni sia stato toccato più volte all’interno del gruppo di professionisti impegnati con Calendario per la Vita, che racchiude tutta l’offerta vaccinale nazionale, dall’infanzia alla terza età. Il Calendario nasce grazie alla collaborazione delle principali società scientifiche italiane che si occupano di vaccinazioni e di cure primarie: Società italiana di igiene (SItI), Società italiana di pediatria (Sip), Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Ma le diverse ipotesi non sarebbero mai passate alla fase operativa. A detta di Silvestro Scotti , «fermo restando che la professione medica non può che sottolineare la validità delle vaccinazioni » , il percorso più consono ad eventuali misure sanzionatorie potrebbe solo svilupparsi all’interno dell’Ordine dei medici. «Posso assicurare che il processo disciplinare davanti al Consiglio dell’Ordine spaventa i medici molto di più di un controllo fatto dalle aziende sanitarie. E poi non si capisce come potrebbe esercitarsi questo controllo». In ogni caso «Per quanto riguarda il contratto di Medicina generale, il medico ha l’obbligo di partecipare e aderire alle campagne vaccinali stabiliti dall’azienda per cui lavora — aggiunge Scotti —. Avendo questo come compito all’interno della convenzione, è chiaro che nel momento in cui il medico non lo assolve può essere sottoposto ai provvedimenti secondo le procedure previste dalla convenzione stessa».
La sfiducia de cittadini
Per Ovidio Brignoli , vicepresidente della Società italiana di medicina generale , scendere sul terreno delle sanzioni ai medici è pericoloso e potrebbe innescare ulteriore diffidenza nei confronti della categoria da parte dei cittadini. «Da parecchio tempo abbiamo espresso una posizione ben definita nei confronti dei vaccini che è quella di invitare la popolazione a farli — aggiunge — . Poi ci sono in realtà diverse interpretazioni dei medici singoli su questo tema che vanno a incrociare il desiderio dei pazienti. Sono sempre più numerose le persone he hanno una difficoltà, qualche volta, un’avversione qualche alta nei confronti dei vaccini perchè informati per vie diverse o alternative. Compito del medico è di invitare la popolazione ad un comportamento che dal punto di vista della medicina basata sulle prove di efficacia e da evidenze in senso positivo , dall’altra parte la decisione del paziente noi possiamo influenzarla solo modestamente» .Il tourbillon di notizie su possibili sanzioni ai medici che sconsiglino ai propri pazienti di sottoporsi alle vaccinazioni previste dal Piano nazionale viene accolta con un certo scetticismo da parte di alcuni rappresentanti dei sindacati di categoria e dele società scientifiche dei medici. Silvestro Scotti , vice segretario nazionale della Federazione italiana medici di medicina generale e presidente dell’Ordine dei medici di Napoli , paventa scherzando un «ritorno al passato» di qualche secolo : «In una ricerca recente ho trovato un documento del Regno delle Due Sicilie — racconta —. All’epoca quando fu fatta la prima campagna vaccinale antivaiolosa, si contava a livello periferico sulle ostetriche che erano presenti sul territorio perchè il medico era considerato un lusso. Ebbene nel documento si parla di portare le ostetriche davanti una specie di commissione di disciplina del loro Collegio, fino a pensare addirittura di radiarle se non facilitavano la vaccinazione antivaiolosa». Ma mette in guardia contro il clima di “delegittimazione” che in qualche modo si sta creando nei confronti della classe medica. «Se si continua a dire che i medici sono spreconi e bisogna punirli, alla fine un cittadino cosa deve pensare?».
Gli Ordini reponsabili dei processi disciplinari
In realtà , sembra che l’argomento delle possibili contromisure nei confronti dei medici “reticenti” sulle vaccinazioni sia stato toccato più volte all’interno del gruppo di professionisti impegnati con Calendario per la Vita, che racchiude tutta l’offerta vaccinale nazionale, dall’infanzia alla terza età. Il Calendario nasce grazie alla collaborazione delle principali società scientifiche italiane che si occupano di vaccinazioni e di cure primarie: Società italiana di igiene (SItI), Società italiana di pediatria (Sip), Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg). Ma le diverse ipotesi non sarebbero mai passate alla fase operativa. A detta di Silvestro Scotti , «fermo restando che la professione medica non può che sottolineare la validità delle vaccinazioni » , il percorso più consono ad eventuali misure sanzionatorie potrebbe solo svilupparsi all’interno dell’Ordine dei medici. «Posso assicurare che il processo disciplinare davanti al Consiglio dell’Ordine spaventa i medici molto di più di un controllo fatto dalle aziende sanitarie. E poi non si capisce come potrebbe esercitarsi questo controllo». In ogni caso «Per quanto riguarda il contratto di Medicina generale, il medico ha l’obbligo di partecipare e aderire alle campagne vaccinali stabiliti dall’azienda per cui lavora — aggiunge Scotti —. Avendo questo come compito all’interno della convenzione, è chiaro che nel momento in cui il medico non lo assolve può essere sottoposto ai provvedimenti secondo le procedure previste dalla convenzione stessa».
La sfiducia de cittadini
Per Ovidio Brignoli , vicepresidente della Società italiana di medicina generale , scendere sul terreno delle sanzioni ai medici è pericoloso e potrebbe innescare ulteriore diffidenza nei confronti della categoria da parte dei cittadini. «Da parecchio tempo abbiamo espresso una posizione ben definita nei confronti dei vaccini che è quella di invitare la popolazione a farli — aggiunge — . Poi ci sono in realtà diverse interpretazioni dei medici singoli su questo tema che vanno a incrociare il desiderio dei pazienti. Sono sempre più numerose le persone he hanno una difficoltà, qualche volta, un’avversione qualche alta nei confronti dei vaccini perchè informati per vie diverse o alternative. Compito del medico è di invitare la popolazione ad un comportamento che dal punto di vista della medicina basata sulle prove di efficacia e da evidenze in senso positivo , dall’altra parte la decisione del paziente noi possiamo influenzarla solo modestamente» .