Apnee notturne e rinnovo patente, le regole per i medici
Controlli severi, patente negata o valida per un massimo di 3 anni per chi soffre di apnee notturne
mercoledì 29 giugno 2016

L'Osas, le apnee notturne, è una malattia diffusa (in Italia ne soffrono il 50% degli uomini e il 23% delle donne) che può avere delle conseguenze molto gravi, come colpi di sonno e difficoltà a concentrarsi durante la guida, col rischio di provocare gravi incidenti: proprio per questo, chi ne soffre è ora sottoposto ad accertamenti severi per il rinnovo della patente. In caso di rischio alto, all’esito dei test, la patente può anche non essere rilasciata.
Le conseguenze
L’OSAS non è un disturbo da prendere sottogamba, ma una vera e propria malattia: provoca apnee della durata di almeno 10 secondi, che si ripetono spesso durante il sonno, almeno 10 volte ogni ora.
A causa delle interruzioni del respiro, si abbassa la saturazione dell’ossigeno nel sangue: questo, alla lunga, può portare all’arteriosclerosi, all’ipertensione, a deficit cognitivi e, aspetto più grave per quanto concerne la guida, alla sonnolenza diurna. È stato difatti dimostrato che chi soffre di Osas ha una probabilità 7 volte maggiore di provocare un incidente: la sindrome causa ogni anno ben17.300 incidenti stradali, con oltre 250 morti e 12.200 feriti. Proprio per questo motivo, sono cambiate le procedure per il rilascio della patente, rendendo il rinnovo molto difficile.
Rinnovo della patente per chi soffre di apnee notturne
In primo luogo, le persone a cui è stata diagnosticata l’Osas sono tenute a farlo presente al medico monocratico, al momento di richiedere il rilascio o il rinnovo della patente, nella dichiarazione anamnestica.
Il medico, anche se la diagnosi non è stata fatta, individua comunque isoggetti a rischio: finiscono sotto la lente d’ingrandimento gli obesi, chi soffre di ipertensione, broncopneumopatie, diabete mellito di tipo 2, ischemie, cardiopatie, aritmie, ma anche chi possiede particolari caratteristiche fisiche come collo grosso, mento piccolo o molto sfuggente.
In questi casi, il medico deve chiedere all’interessato se è un forte russatore e, in caso positivo, lo deve sottoporre a un questionario. In base alle risposte, può rilasciare la patente o far esaminare l’interessato da una commissione medico legale.
La commissione medica deve sottoporre il paziente prima a unquestionario sulla sonnolenza (Epworth), poi a un test. Il testconsiste nel valutare i tempi di reazione dell’interessato, che deve rispondere a degli stimoli luminosi premendo un pulsante nel minor tempo possibile.
Per effettuare il test si paga un ticket aggiuntivo per la visita specialistica; inoltre, non si può guidare sino a quando non arrivano i risultati.
Validità della patente
Dall’esito dei test dipende il rilascio della patente: questo è possibile anche se gli esami confermano l’Osas, purché il rischio sia a livello medio-basso, cioè se si riscontra un adeguato controllo dei sintomi, con relativo miglioramento della sonnolenza diurna, eventualmente confermato da un parere specialistico da parte di una struttura pubblica.
A validità del rinnovo o della concessione della patente, che può avvenire con limitazioni, è pari a tre anni per patenti ordinarie (AM, A, A1, A2, B1, B, BE) e ad un anno per i conducenti professionisti o per chi ha patenti speciali (C, CE, C1, C1E, D, DE, D1, D1E, KA e KB).
Se il rischio è elevato, si può ottenere la patente solo dopo aver iniziato una terapia e ripetuto i test: se il paziente non si sottopone alle cure o non si riscontrano miglioramenti, la patente non viene rilasciata.