Omicron. Ministero Salute attiva piano massima allerta per ospedali e territorio per fronteggiarla.
Ecco tutte le misure da mettere in campo contenute nella circolare ministeriale
sabato 18 dicembre 2021
Fonte: Quotidiano Sanità
Con una circolare inviata a Regioni e Comuni, agli altri ministeri competenti e agli Ordini professionali sanitari il ministero della Salute raccomanda la tempestiva attivazione a livello regionale di tutte le misure organizzative per fronteggiare un eventuale incremento della domanda di assistenza sanitaria, sia a livello territoriale che ospedaliero, garantendo l’adeguata presa in carico dei pazienti affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali.
19 DIC - La variante Omicron preoccupa il Governo, soprattutto per il possibile carico assistenziale che potrebbe riversarsi sia sugli ospedali che sui servizi territoriali a partire dalle prossime settimane a seguito della temuta maggiore potenza infettiva di questa variante col conseguente incremento dei nuovi casi.
Per questo, con una circolare inviata ieri alle Regioni e ai Comuni, agli altri
ministeri competenti e agli Ordini professionali sanitari, il ministero della
Salute richiama all’osservanza e alla messa in atto di tutta una serie di
misure di emergenza per garantire “l’adeguata presa in carico dei pazienti
affetti da COVID-19 in relazione alle specifiche necessità assistenziali”.
Nelle ultime otto settimane sono stati infatti registrati rapidi incrementi
dell’incidenza, che ha ormai raggiunto i 241 casi/100.000 e del tasso di
occupazione dei posti letto in terapia intensiva (9,6%) e nelle aree mediche
(12,1%), mentre si mantengono stabilmente e significativamente al di sopra
della soglia epidemica sia l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici (1,13) che
l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (1,09).
“L’Italia – scrive il ministero - si trova dunque in fase epidemica acuta, caratterizzata da una elevata velocità di trasmissione del virus SARS CoV-2 nella maggior parte del paese”.
Tutto questo con all’orizzonte “ulteriori
impatti epidemiologici ed assistenziali potenzialmente correlati alla maggiore
diffusione della variante virale Omicron, le cui caratteristiche in termini di
trasmissibilità, gravità della malattia e sensibilità ai vaccini attualmente in
uso – sottolinea il ministero - non sono ancora chiaramente definite”.
Da qui il richiamo a quanto disposto in
occasione delle precedenti ondate pandemiche attuando le misure già definite
per la rimodulazione dell’attività programmata considerata differibile;
dell'attuazione di specifiche indicazioni per gravida-partoriente, puerpera,
neonato e allattamento, il tutto provvedendo alla riorganizzazione dei servizi
ospedalieri e territoriali per la gestione dell'emergenza.
Per farlo vengono quindi richiamate alcune
misure indicate nelle seguenti circolari:
- n.7422 del 16/03/2020 “Linee di indirizzo per la
rimodulazione dell’attività programmata considerata differibile in corso di
emergenza da COVID-19”;
- n. 8076 del 30/03/2020 “Chiarimenti: Linee di indirizzo
per la rimodulazione dell’attività programmata considerata differibile in corso
di emergenza da COVID-19”;
- n.11257 del 31/03/2020 “COVID-19: indicazioni per
gravida-partoriente, puerpera, neonato e allattamento”;
- n. 7865 del 25/03/2020 “Aggiornamento delle linee di
indirizzo organizzative dei servizi ospedalieri e territoriali in corso di
Emergenza COVID-19”;
- n. 27007 del 11/08/2020 “Elementi di preparazione e
risposta a COVID-19 nella stagione autunno-invernale”;
- n. 32732 del 12/10/2020 “Prevenzione e risposta a
Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione
per il periodo autunno-invernale”;
- n. 22663 del 03/11/2020 “Linee di indirizzo organizzative per la gestione
dell’emergenza COVID-19 nell’attuale fase epidemica”.