Reati prescritti e soldi restituiti all’ideatore della Farmatruffa
Ricette false e rimborsi per venti milioni Cancellata la provvisionale alla Regione
venerdì 17 aprile 2015
Repubblica Bari (De Matteis)
NEL processo di primo grado, conclusosi il 14 ottobre del 2010, era stato giudicato colpevole, condannato con una pena pesante, sette anni di reclusione. Ora, però, i reati sono stati dichiarati prescritti. Per Michele Salzo, medico di famiglia di Conversano, ritenuto l’ideatore della farmatruffa, è arrivata una sentenza di non luogo a procedere nel secondo processo di primo grado.
NEL processo di primo grado, conclusosi il 14 ottobre del 2010, era stato giudicato colpevole, condannato con una pena pesante, sette anni di reclusione. Ora, però, i reati sono stati dichiarati prescritti. Per Michele Salzo, medico di famiglia di Conversano, ritenuto l’ideatore della farmatruffa, è arrivata una sentenza di non luogo a procedere nel secondo processo di primo grado.
Perché dopo la prima condanna, il caso di Salzo e di altri 77 imputati, tra medici, farmacisti e informatori scientifici, nel febbraio del 2013, era approdato dinanzi alla Corte di appello. E i giudici, accogliendo una eccezione della difesa (rappresentata da Sergio Rug- giero e Sergio Romano) avevano dichiarato la «nullità della notifica del decreto che dispone il giudizio», ordinando la restituzione degli atti al Tribunale di Bari e quindi di fatto disponendo un nuovo processo di primo grado. Processo che si è concluso con un nulla di fatto: nel frattempo i reati, l’associazione per delinquere e la truffa aggravata, sono stati dichiarati prescritti.
Dalla sentenza al periodo a cui si riferiscono le contestazioni sono trascorsi 12 anni. La corte, presieduta dal giudice Lucia De Palo, ha anche dichiarato l’inefficacia del provvedimento di sequestro preventivo da 91mila euro eseguito nel 2006 nel confronti del medico. Michele Salzo, che all’epoca fu anche arrestato, era ritenuto l’ideatore della presunta truffata fa da 20 milioni di euro: secondo i carabinieri del Nas, capi area e informatori scientifici di case farmaceutiche, medici di base e farmacisti avrebbero, attraverso un giro di false ricette, intascato i soldi dei rimborsi per farmaci costosi.
Alcune confezioni di medicinali sarebbero state gettate nell’immondizia. Anche per l’inchiesta “farmatruffa”, quindi, la giustizia è arrivata troppo tardi: nel processo d’appello, i giudici oltre a restituire gli atti sulla posizione di Salzo avevano dichiarato la prescrizione per 71 imputati e annul- la provvisionale da oltre 600mila euro concessa alla Regione Puglia, parte civile. In primo grado, i giudici avevano inflitto condanne pesanti, tra i sette anni e i sei mesi.
Michele Salzo a marzo è stato interdetto per due mesi dalla professione per un’altra presunta truffa: ha dichiarato di aver somministrato la dose a più pazienti di quelli che realmente si erano rivolti a lui per chiedere il vaccino, con un risultato: ha percepito più rimborsi dall’Asl di quelli che gli spettavano.