Falsi certificati, a Roma arrestati medici e militari per corruzione

Presunti benefici e vantaggi sulle «pratiche» medico legali, tra cui falsi certificati per la pensione

venerdì 08 giugno 2018

Doctor 33

Migliaia di euro per avere benefici e vantaggi sulle «pratiche» medico legali, tra cui falsi certificati per la pensione. È per questo che, con le accuse di corruzione, falsità ideologica, e giustificazione dell'assenza dal servizio con certificato medico falso, sono finite in manette 5 persone tutti medici e impiegati all'epoca dei fatti presso i ministeri dell'Economia e della Salute, oltre che al Dipartimento Militare di Medicina Legale di Roma. L'indagine del Nucleo Investigativo dei carabinieri, coordinata dalla procura di Roma, è scattata dalla denuncia presentata da un vigile del Fuoco in congedo nei confronti di S. C., impiegato civile presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale della Capitale, il quale, gli aveva proposto di ottenere il trattamento pensionistico privilegiato in cambio della corresponsione del 35% degli arretrati, che sarebbero stati conseguiti a partire dal 1995. 

Nel corso delle indagini è poi emerso che S. C., in concorso con V. R. ex dipendente del Ministero dell'Economia delle Finanze (ora in pensione) e C. C., militare in congedo, ha ricevuto indebitamente da militari delle Forze Armate, in servizio o in congedo, cospicue somme di denaro, in alcuni casi anche decine di migliaia di euro, come corrispettivo per gli interventi realizzati dal medesimo nell'ambito dei procedimenti amministrativi sanitari finalizzati alla concessione di benefici medico - legali di vario genere: pensioni privilegiate, giorni di malattia, riconoscimenti di malattie per cause dipendenti dal servizio. L'attività d'indagine portata avanti dai carabinieri, coordinata dall'aggiunto Paolo Ielo e dal pm Stefano Rocco Fava, ha consentito di accertare, inoltre, che due coniugi, rispettivamente colonnello medico dell'Esercito e dirigente medico del ministero della Salute, hanno predisposto della falsa documentazione medica attestante patologie insussistenti a carico dei loro assistiti, al fine di ottenere benefici medico legali e di conseguire indebiti indennizzi nell'ambito di polizze assicurative. Inoltre uno dei coniugi in concorso con il proprio medico di famiglia, ha giustificato la sua assenza dal servizio con certificazioni mediche false o falsamente attestanti uno stato di malattia in giornate in cui ha svolto attività professionale privata retribuita. Nell'inchiesta oltre alle 5 persone finite ai domiciliari risultano iscritte sul registro degli indagati altre 23 persone.