Spesa farmaceutica: non si intacchi la fiducia dei cittadini nei medici
La Regione coinvolga tutti gli attori dell’assistenza territoriale
sabato 07 dicembre 2019

“Dall’ultimo rapporto Censis emerge che i medici italiani godono della fiducia dei cittadini: 9 italiani su dieci si fidano del medico - puntualizza Donato Monopoli, segretario Fimmg Puglia - “Non vogliamo che questo patrimonio di fiducia possa andare dissipato a causa di interventi amministrativi che incidono sulle scelte terapeutiche, un ambito che deve riguardare sempre e solo il medico e il paziente che a lui si affida. Se la regione non è in grado di ottemperare al regolamento attraverso le farmacie ospedaliere, la distribuzione diretta può avvenire attraverso la rete delle farmacie private territoriali.”
Intanto, come ci restituisce il rapporto Censis, si approfondiscono le diseguaglianza di accesso al diritto alla salute, che penalizzano le regioni del sud, spingendo sempre più cittadini a ricorrere alla spesa sanitaria out of pocket proprio nelle aree più povere del Paese.
Fimmg comprende perfettamente le esigenze di contenimento e razionalizzazione della spesa di parte pubblica, se poste in termini di appropriatezza prescrittiva, ma ritiene che ciò debba avvenire attraverso una corretta e fattiva collaborazione tra la parte pubblica e i medici, che rappresentano una importante risorsa del SSN.
Lo stesso Capo Dipartimento, Vito Montanaro, in una lettera del 7 novembre scorso inviata a Fimmg riconosceva “l'importante contribuito fornito dalla categoria dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta nel ridurre la spesa farmaceutica convenzionata, anche con tangibili risultati nel corso del biennio 2017/2018”. Rispetto a tali risultati i medici di famiglia sono pronti a continuare a dare il proprio contributo ai fini di un ulteriore miglioramento.
Contemporaneamente, è arrivato il momento di discutere della riorganizzazione dei processi assistenziali. La medicina generale è pronta a chiudere il regolamento applicativo del CARE Puglia 3.0, effettuando ECG, Holter e spirometrie all’interno degli studi dei medici di famiglia.
“Ringraziamo il Ministro Speranza per lo stanziamento di 235 milioni di euro per la diagnostica di primo livello - commenta Calabrese - “Sono fondi essenziali che, insieme all’esperienza già maturata dalla medicina generale pugliese, permetteranno alla Puglia di essere tra le prime regioni ad implementare la sperimentazione.”
Oltre a questo gli studi dei medici di famiglia pugliesi possono offrire assistenza infermieristica e presa in carico, prenotazione degli esami diagnostici e gestione del processo assistenziale dei pazienti affetti da ipertensione, diabete, scompenso cardiaco, bronchite cronica. Il tutto senza costi per i cittadini.
In sostanza, la medicina generale pugliese è pronta a dare subito una risposta organizzativa e professionale che tuttavia non può che essere propedeutica alla riorganizzazione di tutta l’assistenza territoriale. Occorre mettere in rete tutti i servizi, farmacie comprese, che devono armonizzarsi con la medicina generale. Il distretto deve essere potenziato in modo programmatico per essere in grado di rispondere con un’offerta appropriata ai bisogni del territorio. Ma questa rimodulazione dell’assistenza non può vedere esclusi dai tavoli di confronto proprio i medici di famiglia.