Verbale del Comitato Permanente Regionale del 4/11/2013
Regioni e sindacati contrari ai medici dipendenti quali medici di famiglia.
mercoledì 13 novembre 2013
Estratto del Verbale del Comitato Permanente Regionale del 4/11/2013
Il dr. Anelli invita i presenti ad una riflessione sul normativa concernente il patto della salute, che sembrerebbe in un passaggio, delegare la gestione delle Cure primarie al “personale dipendente”.
Il dr. Pomo precisa che l’asserzione a cui fa riferimento il dr. Anelli, ha una valenza di carattere generale e si riferisce agli specialisti transitati alla dipendenza (sumaisti) ed agli specialisti degli ospedali dismessi, e non già ai medici di Continuità Assistenziale, né tantomeno ai MMG. Pertanto, ritiene che ai fini della costituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) degli specialisti, i medici che saranno “assorbiti” saranno anche gli specialisti dipendenti, mentre le AFT di medicina generale saranno composte dai medici convenzionati di medicina generale, unici deputati a gestire l’assistenza primaria ai sensi del D. L.vo. 502/92.
Il dr. Anelli
invita l’Assessore a fissare una
data per rendere pubblici i risultati ottenuti e raggiunti, a seguito
della realizzazione dei progetti –
ipertensione e diabete - attivati in conformità all’art. 63 dell’AIR/2011. Infatti, i risultati sono da
considerarsi ampiamente soddisfacenti, sia in ordine alla adesione dei medici (
circa 850/3300 MMG, in confronto ai
ricercatori a livello nazionale pari
a circa 600 unità che raccolgono i dati per research) , sia in relazione ai pazienti oggetto di
osservazione, di cui circa il 70%, ha
una emoglobina glicata, stabilizzata su valori tra 7/8. In conclusione chiede
quali possano essere gli sviluppi
futuri della assistenza primaria in
Puglia, in riferimento alle forme associative complesse, già individuate come
modello organizzativo, prima del decreto Balduzzi. Inoltre, chiede quali possibilità reali sussistono in termini di finanziamento per consentire a tutti i medici di Mmg, attualmente sprovvisti, di riconoscere il costo dell’assunzione
di collaboratoti di studio e di infermieri professionali, al fine di
garantire modelli organizzativi omogenei
su tutto il territorio regionale.
Il dr. Pomo precisa che attualmente nessun impegno può essere assunto e occorre attendere le decisioni che
emergeranno in sede di “Comitato di settore “ dove l’Assessore regionale siede
come componente autorevole. Inoltre, partecipa ai presenti che, in tale
contesto, sarà definita e risolta anche la questione delle prerogative
sindacali. Per quanto attiene , le forme associative complesse, la Regione,
nonostante il piano operativo, col
sostegno della “politica “ s’impegnerà
per garantire “l’esistente”, per il futuro occorre individuare e reperire nuove forme di finanziamento che a regime ha un costo pari a circa 20 Milioni a fronte di un finanziamento complessivo di circa 7 Miliardi. Ad ogni buon conto qualsiasi soluzione potrà essere valutata dopo la sottoscrizione, nel 2014 , dell’Accordo Nazionale e dell’applicazione del programma Operativo.