Frenata sulla quarta dose subito: probabile il richiamo annuale

Cresce l'ipotesi di un primo richiamo annuale da effettuare dal prossimo autunno

martedì 01 febbraio 2022

Marzio Bartoloni

Con la variante Omicron il Covid sembra sempre di più assumere il carattere di un virus stagionale per questo è inutile pensare a una quarta dose da fare subito. Piuttosto l'ipotesi sempre più concreta è quella di arrivare a un richiamo annuale, come quello per l'influenza, con la vaccinazione che dovrebbe partire dai fragili. Tra l'altro le Big Pharma stanno già lavorando a un vaccino riadattato contro Omicron che potrebbe essere pronto nella prossima primavera, come ha annunciato anche l'amministratore delegato di Pfizer Albert Bourla.

A fare da battistrada è ancora una volta Israele il Paese che nella lotta al Covid è stato in questi due anni di pandemia una sorta di laboratorio a cielo aperto avendo iniziato a vaccinare prima di tutti gli altri Paesi. E così proprio nei giorni scorsi il piccolo Paese che si affaccia sul mediterraneo ha deciso di offrire la quarta dose solo ai fragili a partire dagli over 18 dopo averla offerta nelle settimane scorse agli over 60. Tra l'altro il "booster bis" somministrato in Israele già al personale medico e agli over 60 non ha finora mostrato molta protezione ulteriore contro il contagio da variante Omicron rispetto alla terza dose."La crescita dei livelli di anticorpi che vediamo con Moderna e Pfizer è leggermente superiore a quella che abbiamo visto dopo la terza dose di vaccino", ha spiegato Gili Regev-Yochay, direttore dell'Unità di Malattie infettive dello Sheba Medical Center di Tel Aviv, che ha condotto una ricerca in materia.

Prima della decisione di Israele già l'Ema, l'Agenzia europea del farmaco, aveva sollevato più di un dubbio sulla necessità di procedere subito con un nuovo richiamo mettendo anzi in guardia dall'eccessivo ricorso ai richiami in un breve intervallo di tempo. "Attualmente, non ci sono prove della necessità di una quarta dose nella popolazione generale" ha precisato nei giorni scorsi Marco Cavaleri, responsabile per i vaccini dell'Agenzia europea del farmaco. "Mentre la variante Omicron ha dimostrato di avere la capacità di sfuggire alla risposta immunitaria garantita dalla vaccinazione - ha spiegato ancora il rappresentante dell'Ema - i vaccini anti-Covid attualmente approvati continuano ad offrire una considerevole protezione dall'ospedalizzazione e dalle forme più severe della patologia, specialmente dopo la somministrazione della dose di

il booster bis in Israele ' non ha finora mostrato un aumento significativo della protezione contro il contagio da Omicron rispetto alla terza dose. richiamo". Tuttavia, ha chiarito ancora Cavaleri, andare oltre la terza dose e "ripetere i richiami a intervalli ridotti potrebbe portare alla riduzione dagli anticorpi prodotti da ogni somministrazione". La risposta inferiore alle attese potrebbe verificarsi perché "il nostro sistema immunitario ha bisogno di tempo".

Discorso diverso potrebbe essere quello per le persone con sistema immunitario gravemente indebolito e per le quali "sarebbe ragionevole che le autorità sanitarie prendessero in considerazione la somministrazione di una quarta dose", consiglia Cavaleri. Che comunque sottolinea come un eventuale richiamo dovrebbe essere sincronizzato " con l'inizio della stagione invernale, come si fa col vaccino contro l'influenza". E con un nuovo siero adattato magari a Omicron se si confermerà la variante dominante. '