Epatite C, in coda 40mila malati per il super farmaco

Costa quasi 30mila euro ed è efficace nel 95% dei casi - Per saltare la fila qualcuno prova a comprarlo in India

sabato 08 ottobre 2016

REPUBBLICA - BARI: SALUTE a caro Prezzo. Da un lato l'epatite C, dall'altro ci sono lato ci sono 5mila pugliesi ie casse del bilancio regionale che sono guariti per sempre che barcollano pericolosamente da una malattia devastante  sotto i colpi pesanti dei costi dei farmaci. Nel frattempo almeno altri 40mila pugliesi affetti dalla malattia attendono speranzosi le stesse cure e provano ad acquistare i farmaci a loro spese ma a basso costo da India o Egitto. Il 2016 sarà il secondo anno in cui i tecnici dell'assessorato alla sanità pugliese dovranno fare i salti mortali per ridurre il buco creato dalla spesa per le dosi che contengono Sofosbuvir, Ledipas o Daclatasvir, nomi complicati per cure efficacissime al limite del miracoloso, visto che dopo dodici settimane di trattamento il 95 per cento dei pazienti risulta guarito dalla malattia. È quello che è successo anche ai 5mila pugliesi che sono stati trattati dai 23 reparti ospedalieri accreditati a prescrivere i farmaci a spese del servizio sanitario pubblico. Solo nel Policlinico di Bari sono state curate 800 perso- Decine di telefonate per saltare le file e prenotare all'estero i flaconi low cost ne. Casi gravissimi di pazienti agli ultimi stadi, quando la malattia degenera in cirrosi. Uno sforzo che da gennaio del 2015, quando i centri prescrittori hanno cominciato a distribuire i flaconi ai pazienti, è costato alle casse della Regione circa 60 milioni di euro, visto che ai 30 milioni spesi lo scorso anno dovrebbero aggiungersi altri 3040 quest'anno. Il conto è presto fatto: nel 2016 la spesa per acquistare i farmaci salvavita ammonta a 140 milioni di euro. A questi però bisogna sottrarre 50 milioni di euro di finanziamento statale e altri 54 milioni di note di credito, ovvero sconti effettuati dalle principali case farmaceutiche. Finora la Regione è stata tra le più veloci nell'attivare i centri prescrittori. Non a caso la Puglia è terza in Italia, dopo Lombardia e Campania per numero di trattamenti effettuati. Ed è quanto conferma anche Ivan Gardini, presidente di Epac Onlus una delle maggiori associazioni dedicate ai pazienti con epatite e malattie del fegato: «La Puglia si sta dando davvero da fare. Certo, non sapere con precisione quante persone debbano ancora curarsi è dav- vero uno scandalo che accomuna la Puglia a tutte le altre regioni italiane». Il problema ora è proprio questo, curare tutti gli altri casi. Dietro la porta dei reparti ci sono ancora 40mila persone in attesa della cura. La cifra è frutto di una stima fatta dagli esperti del settore, visto che sul tema non ci sono dati certi nemmeno a livello nazionale. «Si tratta di pazienti per i quali l'Aifa, agenzia del farmaco, a livello nazionale non ha ancora stabilito le indicazioni di cura  spiega Maria Rendina, responsabile dell'ambulatorio trapianti nel reparto di gastroenterologia diretto da Alfredo Di Leo nel Policlinico di Bari ma tutti i medici convengono che chiunque abbia l'epatite C debba essere curato, visto che è una infezione virale che può sviluppare anche il cancro al fegato». Non tutti i pazienti però riescono a reggere i tempi di attesa. «Nella maggior parte dei casi  conferma Rendina  la gente si affida alla medicina ufficiale, ma ci sono persone che chiedono consigli sull'acquisto di farmaci all'estero per ridurre i tempi, soprattutto dall'India, dove c'è un vero e proprio mercato. Non a caso ogni mattina a me come a molti altri miei colleghi arriva una mail da un medico indiano che invita i nostri pazienti a far acquistare le loro molecole di Sofosbuvir a prezzi ridicoli, una cura intera a 350 euro». Che il tema sia sentito è confermato dal fatto che il 2 settembre scorso la corte d'appello di Roma ha imposto a un paziente di ritorno dall'India la restituzione del farmaco salvavita sequestrato all'aeroporto di Ciampino. La questione supera le competenze regionali visto che il prezzo attuale del farmaco, più di 30mila euro per un flacone, è frutto di un accordo segreto fatto dall'Alfa con la Gilead, casa farmaceutica americana e principale produttrice al mondo ( seguita da Abbvie e Brystol-Myers Squibb ) del trattamento contro l'epatite C. «Stiamo facendo saltare i bilanci delle Regioni per salvare la vita ai nostri malati e nessuno a Roma muove un dito per evitare questi enormi guadagni da parte dei produttori. Un'autentica vergogna» ha protestato nei giorni scorsi il governatore Michele Emiliano. Ma anche Ludovico Abbaticchio, membro del cda Aifa, conferma: «Lo stesso farmaco che qui costa oltre 30mila euro, in Egitto lo paghi 400 dollari. Spetterebbe al parlamento europeo alzare la voce e trattare direttamente con le multinazionali». L'epatite C Il contagio ¦-I Avviene per contatto ',. con sangue infetto -ìsi* Intrafamiliare (scambio di spazzolini, rasoi ecc.) ! Trattamenti estetici Trattamenti odontoiatrici I I Interventi chirurgici, ì I endoscopie, dialisi (pi. Tatuaggi P e piercing Emotrasfusioni, uso di droghe per endovena 9tf Rapporti sessuali non protetti 30 milioni di euro La spesa netta della Regione nel 2015 per acquistare le dosi di farmaco 40 milioni di euro La spesa netta della Regione al netto dei finanziamenti statali e degli sconti delle case farmaceutiche 140 milioni di euro La stima di spesa per l'acquisto dei farmaci nel 2016 33 mila 12 | La spesa media Le settimane della Regione di terapia Derun . per ciascun paziente 500 mila La stima delle persone colpite da epatite Cin Italia 40 mila La stima delle persone colpite da epatite Cin Puglia 5 mila I pazienti curati in Puglia da gennaio 2015 4% La media di persone colpite in Puglia 95% La percentuale di pazienti guariti Il farmaco ? Sofosbuvir (nome commerciale: Sovaldi) Antivirale che inibisce enzima essenziale per la replicazione del virus