Il medico dell'ambulanza mi ha salvato la vita

Non sono mai stata lasciata da sola. Se la diagnosi non fosse stata eseguita correttamente, non sarei qui con i miei figli

mercoledì 11 febbraio 2015

(La Gazzetta del Mezzogiorno - Sgaramella) Ogni tanto un caso di buona sanità riconcilia con le strutture sanitarie. Accade a Bari, al Policlinico. Una vicenda, quella di Sabina Dentice, 40enne commerciante, madre di due figli di 13 ed 8 anni, che poteva finire molto male. Invece, la signora è qui a raccontarla grazie ad un mix tra professionalità ed efficienza delle strutture. Cosa è accaduto? Una sera si trova ad assistere alla partita di pallavolo di sua figlia al palazzetto dello sport di Carbonara. La signora è sana, non soffre di ipertensione né di cardiopatie o diabete. Non fuma né beve alcolici. Fa il tifo per sua figlia che deve vincere quella benedetta partita. Improvvisamente subisce un innalzamento notevole della pressione arteriosa accompagnato da un forte dolore al petto. Amici che assistono alla partita chiamano il 118. Si intuisce subito che la situazione è grave. L'ambulanza giunge con un medico a bordo. «Io sono rimasta sempre vigile e lucida durante il trasporto in ambulanza», racconta Sabina. In base a ciò che riferisce al medico, dottor Giacomo Di Corata, il camice bianco sospetta immediatamente che possa trattarsi di una dissezione aortica. La dissezione aor- tica non è una patologia semplice da diagnosticare. È mortale se non viene trattata con un intervento cardochirurgico urgente. La paziente viene accompagnata dapprima al pronto soccorso dell'ospedale Di Venere e da qui al Policlinico. Entra con un codice arancione perché apparentemente sana. La giovane età rende difficile la diagnosi anche perché è raro che a 40 anni vi siano casi di dissezione aortica. Per questo motivo, c'è un codice arancione e non rosso. «Il medico non mi ha mollata un solo secondo», ricorda felice Sabina. Nonostante tutto, il medico del 118 riesce ad ottenere un codice rosso di massima urgenza. La donna viene condotta nel reparto di cardiochirurgia d'urgenza. «Purtroppo, medici e infermieri lavorano in condizioni terribili perché sono in pochi e i casi urgenti sono tanti. Fanno turni allucinanti secondo me. Di Corata mi ha condotta fin in cardiochirurgia d'urgenza mentre normalmente il medico è tenuto solo a portarti in 118 e ad andare via». Le prescrivono un'ecocardiografia d'urgenza. La signora salta interamente la fila viste le condizioni di emergenza. Dall'ecografia la diagnosi conferma i sospetti. Dissezione aortica. Dall'ecocardiografia alla Tac. Alle 24 la signora è già in sala operatoria. Opera l'equipe del dottor Corrado Fondacene e dottoressa Concetta Losito. Dopo una settimana viene dimessa. Per fortuna la dissezione aortica è stata affrontata tempestivamente e il caso si è risolto in via definitiva. «Sono stata fortunata per la professionalità del medico, per il fatto che si è preso cura di me e poi perché al pronto soccorso ho trovato Luana Ligurno che ha praticato l'ecocardiografia al pronto soccorso perché non è facile diagnosticare una dissezione». Poi una sua riflessione: «So che stanno pensando di inaugurare un pronto soccorso privato, a pagamento. Per una volta fatemi parlare bene della sanità pubblica affinché non sia abbandonata a se stessa». Conclude: «Se si prosegue con i tagli alle risorse, può darsi che i medici saranno sempre meno sulle ambulanze. E se non ci fosse stato un medico su quell'ambulanza, io oggi non sarei qui