No al medico controllore ! Lettera del dott. Luca Puccetti - Pisa
Replica all'articolo: Un medico barese accusa «Contro le prescrizioni facili è tempo di alzare la voce»
giovedì 06 agosto 2015

Un medico barese accusa «Contro le prescrizioni facili è tempo di alzare la voce»
Offrendole le seguenti riflessioni con preghiera di pubblicazione
Il ruolo del medico gatekeeper si e' rivelato fallimentare e nessuno ne parla piu' nel mondo. Il medico ed il paziente sono in simbiosi, alla ricerca dell'alleanza terapeutica ed il ruolo del medico non e' quello del controllore del paziente o peggio del poliziotto.
Si denunciano fantomatici sprechi non sapendo che, specialmente nell' ambito della medicina generale, i sintomi sono vaghi ed indistinti, proprio perche' non ci sono solo malattie da diagnosticare, ma "problemi" da affrontare con il metodo dell'indagine, che si avvale appunto di strumenti conoscitivi, professionali e relazionali e di strumenti diagnostici che forniscono ulteriori elementi, mediante la capacita' interpretrativa del medico.
Giustamente oggi si ricorre al medico fin dalla comparsa dei sintomi, per poter prevenire complicanze, ma questo comporta ulteriori difficolta' dato che i quadri clinici non hanno avuto il tempo di rivelarsi con tutti i sintomi, generando incertezza che deve essere risolta attraverso strumenti che abbiano una maggiore sensibilita' come sono appunto gli esami strumentali. L'alternativa sarebbe nefasta in quanto si rischierebbe di arrivare tardi ad una diagnosi.
Per i sintomi aspecifici, vaghi, indeterminati o atipici, cioè quando prevale l'incertezza diagnostica con un gran numero di ipotesi da testare, è impossibile stabilire in modo rigido e univoco quali sono gli esami appropriati a prescindere dalle singole vicende cliniche. Le patologie rare o gravi esordiscono spesso con sintomi simili a quelli di disturbi comuni, in altri casi con sintomi sfumati, atipici, indeterminati, senza considerare quella quota di sintomi che restano orfani di una precisa diagnosi, anche dopo ripetuti accertamenti e visite specialistiche ( (cosiddetti sintomi medicalmente inspiegabili) .
Esistono poi i pazienti "sotto-soglia" , vale a dire coloro che pur presentando uno o più sintomi non superano la cosiddetta soglia diagnostica. Tutte situazioni poco standardizzabili in rigidi protocolli, nella realtà poco applicabili, che stridono con la proclamata personalizzazione delle cure mediche.
Quello che conta e' dunque l'alleanza terapeutica tra paziente e medico, che puo' realizzarsi anche con la prescrizione di accertamenti, che possono tranquillizzare il paziente, evitando l'insorgenza di ansia e depressione. Il futuro delle cure nelle societa' avanzate non e' certo questa sorta di razionamento degli accertamenti, ma anzi la capacita' di mettere assieme molteplici dati clinici, laboratoristici, genetici, ambientali, integrandoli tra loro, mediante la cosiddetta "system medicine" al fine di rendere veramente tempestiva la diagnosi e personale la cura. Non si curano malattie, ma malati, entita' uniche, che necessitano di cure altamente personalizzate.
Fino ad oggi abbiamo applicato un metodo riduzionistico, cercando di standardizzare le diagnosi e le cure, ma il futuro va nella direzione opposta. Dal 2008 il fondo sanitario e' stato tagliato di 33 miliardi di euro. Abbiamo spese pubbliche per la sanita' nettamente inferiori alla media dei paesi UE a fronte di una popolazione sempre piu' anziana.
Al contempo tutti gli indicatori di salute, misurati in modo scientifico da Enti internazionali, indicano che, nonostante i tagli, la sanita' italiana e' ai primissimi posti della graduatoria mondiale. Partendo da queste considerazioni sarebbe giunto il momento di guardare alla sanita' non piu' come ad un costo, ma come ad un volano di sviluppo del paese.
Detto cio' e' certamente possibile perseguire una migliore efficienza, ma tramite azioni serie e condivise con gli esperti. In tutto il mondo ci si confronta con le problematiche della cosiddetta "medicina difensiva", che rappresenta una sfida da affrontare e risolvere con una seria discussione pubblica, per individuare un "giusto" bilanciamento tra diritti contrapposti. Rifuggiamo pertanto dalle rappresentazioni semplicistiche di reali problemi che la letteratura medica mondiale affronta da anni. Nell'epoca dei social, ove tutti si sentono titolati a discettare dell'universo mondo, urge un richiamo alla serieta' su certi argomenti, che possono essere affrontati, senza cadere in facili battute da bar, solo da chi ha profonde conoscenze in merito.
Cordiali saluti
Dottor Luca Puccetti,
Medico di medicina generale
Specialista in reumatologia
Coordinatore AFT - Asl 5 Pisa
Scuola di Formazione Specifica in
Medicina Generale della Toscana
Presidente Societa' Medica Interdisciplinare - Pisa